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Cento km e non sentirli (o quasi)

COPPA COBRAM. Prima o poi capita a tutti i cicloamatori di affrontare un percorso impegnativo. E a quasi tutti capita di sottovalutare dettagli importanti. Ecco cinque consigli per riuscire nell’impresa.

1 Giugno 2021 12:313 Giugno 2021 10:02 Manuel Carli
cinque consigli per una pedalata di 100 km

Prima o poi arriva il momento in cui “alzare l’asticella” e puntare a una pedalata di 100 chilometri. Ecco cinque consigli – che potrebbero sembrare banali ma che non lo sono – per affrontare al meglio l’impresa.

Pianificare il percorso nei minimi dettagli

«Adoro i piani ben riusciti», ripeteva il colonnello John Hannibal Smith: niente di più vero e fondamentale per gustarsi il successo. Avere una idea precisa del percorso che ci aspetta, delle salite così come dei punti ideali per una breve sosta (magari mappando le fontanelle per riempire le borracce) è di assoluta importanza. Non solo. Conoscere intensità e direzione del vento lungo il percorso può evitare spiacevoli sorprese: non c’è nulla di peggio che volare felici e inconsapevoli col vento in poppa per poi rimanere inchiodati al ritorno con un inatteso vento contrario (Coppa Cobram aveva già parlato delle app che possono essere utili).

Saper prevenire ogni emergenza

Siate pronti a qualsiasi evenienza. Questo vuol dire soprattutto avere con sé tutta l’attrezzatura per le riparazioni base: un multi-attrezzo con smagliacatena, due camere d’aria, una pompa e i leverini per stallonare il copertone (e magari anche un kit di riparazione, che non si sa mai). Prima di partire assicuratevi che la bici sia in condizioni perfette, catena e trasmissione pulite per non perdere nemmeno un briciolo di energia, freni in ordine e gomme gonfiate al punto giusto.

Occhio all’abbigliamento

A prescindere dal fatto che una salopette di qualità dovrebbe essere il primo investimento per qualsiasi ciclista, a seconda del meteo e delle sue possibili evoluzioni non ci si dovrebbe mai far trovare impreparati: coprirsi troppo o troppo poco sono errori che si possono pagare caro. Se poi pedalate in primavera ricordate la protezione solare.

 

Gestione oculata delle energie

Conoscere i propri limiti può aiutare a dosare con attenzione le forze ed evitare di “scoppiare” a metà percorso: trovare il passo giusto è senza dubbio l’aspetto più importante in una lunga pedalata. Meglio cominciare con un passo moderato e incrementare il ritmo solo verso la fine. Ricordate che pedalando in gruppo alternarsi alla testa della colonna può far risparmiare a tutti una considerevole quantità di fatica. Suddividere poi il percorso in tre o quattro tappe con brevi pause (meglio se non oltre i 10 minuti) aiuta molto dal punto di vista mentale: quattro volte 25 chilometri è molto più facile di cento.

Mangiare e bere? Poco e spesso

Bere e mangiare: la regola d’oro è “poco e spesso”. Se aspettate di avvertire sete o fame sarà troppo tardi e rimanere con il serbatoio a secco quasi una certezza. Un sorso ogni 10-15 minuti è una buona abitudine e anche se affidarsi a bevande isotoniche non è strettamente necessario queste aiutano di sicuro a mantenere uno stabile apporto di carboidrati oltre che reintegrare un po’ di sali. Partire con il “pieno”, una colazione ad alto contenuto di carboidrati, è basilare; durante la pedalata i gel energetici, le barrette, gli “zuccherini” e tutti i prodotti specifici per sportivi sono ottimi e comodi ma non dimenticate che pure il cibo “vero” è altrettanto valido per reintegrare le energie. Una banana, frutta disidratata, dei biscotti (o anche un panino al salame per i più rustici) sono tutte alternative da tenere in considerazione.

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