L’ingresso della Città Libera si nota da un cartello sui campeggia la scritta «Christiania». Il quartiere di Copenaghen, una delle principali attrazioni turistiche della capitale danese e tra i più riusciti esempi di semi-autonomia in Occidente, il 26 aprile ha compiuto 50 anni. E, dopo mezzo secolo, la sua aura da città dei fiori non è ancora scomparsa, tra i continui scontri con le autorità locali e la possibilità di vendere hashish e marijuana liberamente. Christiania può contare su una popolazione di meno di mille persone (circa 700 adulti e 150 bambini), un asilo, teatri, radio, cinema, bar e tutto ciò che serve a una società per vivere autonomamente.

«È diventata sempre di più una parte importante di Copenaghen», ha detto all’Associated Press Ole Lykke, che nel quartiere vive da 42 anni. «La filosofia della solidarietà e della proprietà comune esiste ancora. Qui facciamo tutto in comune», ha aggiunto. I suoi residenti, infatti, sono determinati più che mai a preservarne la reputazione di società libera, in cui idealisti politici, hippy di lunga data e spacciatori (di droghe leggere) vivono liberamente fianco a fianco, senza creare problemi a nessuno.
Christiania, la Città Libera nel cuore di Copenaghen
La storia del quartiere iniziò con una provocazione: il 26 settembre 1971, un gruppo di hippy occupò una base navale abbandonata alle porte di Copenaghen, costituita da edifici militari dismessi. Erano in sei, con fucili ad aria compressa e un cestino da pic-nic. Tra i loro leader c’era Jacob Ludvigsen, che proclamò l’istituzione della Città Libera attraverso le pagine del suo giornale anarchico, Hovedbladete. Da lì spinse gli abitanti della città a occupare la base, l’iniziativa ebbe successo e l’avventura di Christiania – dal nome del quartiere in cui si trova, Christanshavn – cominciò. Per anni il suo status giuridico è stato un limbo, anche se l’organizzazione al suo interno è sempre stata abbastanza chiara: autogestione, proprietà comune, libero arbitrio. Non ci sono auto, non c’è polizia, gli edifici sono colorati e la marijuana è libera.

A due anni dalla sua fondazione, nel 1973, è stata riconosciuta come esperimento sociale, e per molto tempo ai suoi residenti è stato concesso il diritto di utilizzare il terreno, ma senza possederlo. Nel 2012, attraverso una fondazione di proprietà degli abitanti di Christiania sono state raccolte 85,4 milioni di corone (circa 12,5 milioni di euro) per acquistare il suolo dal governo danese. Adesso, i residenti affittano le proprie case tramite la fondazione e sono responsabili di tutti i lavori di riparazione e manutenzione dei 240 edifici.

Christiania e i rapporti con le autorità danesi
In un contesto simile è facile immaginare come rapporti tra la comunità e le autorità danesi siano stati spesso tesi. Le droghe pesanti sono state abolite nel 1980, ma la marijuana non ha mai smesso di circolare nonostante nel resto della Danimarca sia illegale. Il commercio è stato tollerato fino al 2004, quando la polizia lo iniziò a reprimere nella colorata Pusher Street, piena di bancarelle in cui la marijuana era venduta apertamente. Da allora la comunità ha coperto i banchetti, rendendoli meno evidenti (come richiesto da parte degli abitanti di Copenaghen) mentre gli spacciatori hanno cominciato a nascondere la propria identità. Un nuovo punto di svolta si è avuto poi nel 2016, quando due poliziotti e un passante furono raggiunti dai colpi di pistola esplosi da uno dei pusher. L’uomo arrestato, perse la vita per le ferite riportate nel conflitto a fuoco, e in quell’occasione gli abitanti, per permettere a Christiania di continuare a esistere, distrussero definitivamente i banchetti di Pusher Street. Le attività del Green Light District (che ha tre regole fondamentali: divertirsi, niente foto e video, vietato correre) sono poi riprese solamente nel 2019. Ma con le forze dell’ordine ci sono anche stati veri e propri conflitti: nel 2007 le autorità provarono a demolire uno degli edifici, causando violenti scontri con i membri della comunità.

I 50 anni di Christiania
Per celebrare il primo mezzo secolo di storia, la comunità ha organizzato festeggiamenti per quattro giorni, con sfilate, mostre, workshop, spettacoli e concerti. Il sindaco di Copenaghen è stato anche invitato per tenere un discorso. Diventata una grande attrazione, i residenti offrono visite guidate del quartiere in diverse lingue, e Christiania è anche consigliata dalle principali guide turistiche. I bar, i ristoranti, i negozi, le sale da concerto e anche il suo mercatino di Natale sono stati una calamita nel corso degli anni per molti, tra cui celebrità come Bob Dylan, Metallica, Red Hot Chili Peppers e The Smashing Pumpkins.