Parla Christian Misseroni, il ragazzo aggredito nel 2020 mentre si trovava in Trentino con il padre dalla stessa orsa che ha ucciso il runner Andrea Papi. Il giovane dice che potevano essere monitorati meglio gli spostamenti e di riflettere sul comportamento dell’animale.
Christian Misseroni aggredito dall’orsa Jj4
«Se quel giorno fossi stato da solo, con tutta probabilità oggi non sarei qui. Io mi sono salvato perché eravamo in due e ci siamo difesi in ogni modo con tutte le nostre forze. Bastava un morso sul collo ed ero morto». Questo quanto dichiarato dal giovane, sopravvissuto all’aggressione dell’orsa Jj4, al Corriere della Sera. Christian ha poi proseguito raccontando la sua lotta con l’orsa: «Mi ha morso in basso, è intervenuto mio papà e si è accanita su di lui. Gli ha spezzato una gamba in due punti, l’ha graffiato e gli ha aperto due dita».
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In merito all’animale e al suo comportamento, Misseroni ha commentato: «Jj4 ha 17 anni, non credo fosse insieme ai suoi cuccioli e comunque è ora di smetterla con la scusa dei figli. Aveva il radiocollare che ha perso e si è scaricato ma chi di dovere non l’ha sostituito. Prima si potevano monitorare i suoi movimenti sul sito della Provincia ma è da un anno che non si vedono più». Per quanto riguarda i cuccioli, gli ultimi nati dall’animale risalgono a fine 2021 e tutti oggi vivono autonomamente. Jj1, fratello di Jj4, è stato abbattuto nel 2004 in Germania mentre Jj3 è stato ucciso nel 2008 dalle autorità svizzere.

La vicenda
L’aggressione ai danni di Christian e del padre è avvenuta il 22 giugno 2020. Fabio Misseroni, allora 59enne e titolare di una macelleria di Cles, e il figlio all’epoca 28enne si erano imbattuti improvvisamente nell’orsa mentre camminavano su un sentiero. Il ragazzo, una volta caduto a terra, era stato sormontato dall’animale contro il quale si era poi scagliato il padre.
«Io e mio papà stavamo camminando nella stessa zona dove è stato attaccato Andrea (Papi, ndr) quando mi sono trovato davanti l’orsa che usciva da una pianta. Mi ha aggredito in una frazione di secondo, dandomi una zampata su un braccio. Sono caduto di schiena, voleva attaccarmi il collo e la faccia ma sono riuscito a respingerla con gli scarponi». Quindi l’intervento del padre, che si è causato diversi traumi e fratture, la successiva fuga dell’animale e la corsa in ospedale.