Effetto Nord Stream: vola il prezzo del gas
Lunedì nero per le Borse. Il prezzo del gas vola a +28 per cento. Domenica il portavoce del Cremlino Peskov aveva minacciato una tempesta globale a causa delle sanzioni che dividono il centrodestra. Il punto.
Lunedì nero per il gas. I prezzi sul mercato europeo sono schizzati alle stelle: le quotazioni hanno aperto in netto rialzo, con l’indice Ttf alla Borsa di Amsterdam – punto di riferimento del gas in Europa – che è salito fino al 28 per cento: a inizio contrattazioni i future hanno toccato i 275 euro al megawattora contro la chiusura di 214,7 euro di venerdì. Anche il prezzo del petrolio è in aumento in attesa della riunione dell’Opec + che potrebbe decidere per un taglio della produzione e dopo la presa di posizione del G7 su un price cap al petrolio russo. Il greggio Wti a scambiato a 88,53 dollari al barile con un aumento dell’1,91 per cento; il Brent sale del 2,13 per cento a 95 dollari al barile. Male anche le Borse europee con l’euro che per la prima volta dal 2002 scende sotto quota 0,99 sul dollaro segnando il nuovo minimo di 0,988.
Gazprom ha chiuso a tempo indefinito Nord Stream
I mercati reagiscono così all’annuncio di Gazprom della chiusura a tempo indefinito del gasdotto Nord Stream. Il blocco della pipeline che collega Russia e Germania doveva essere di tre giorni per manutenzione, ma il colosso del gas venerdì aveva prolungato lo stop. La risposta di Mosca alla proposta di Bruxelles di porre un tetto al prezzo del gas che sarà discussa il 9 settembre nel consiglio dei ministro dell’Energia Ue.
La Russia ha minacciato una «tempesta globale»
Domenica il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov aveva minacciato in una intervista alla Tass una «grande tempesta globale» puntando il dito contro «decisioni e azioni assolutamente illogiche e spesso assurde da parte delle autorità di Stati Uniti, Ue e dei singoli europei Paesi». In questo contesto, aveva aggiunto, la Russia riesce ancora a «mantenere una macrostabilità». Il vice premier russo con delega per l’energia Alexander Novak aveva quindi sostenuto che il blocco di Nord Stream è dovuto unicamente alle sanzioni europee che hanno impedito le adeguate riparazioni violando i contratti e non aveva escluso ulteriori aumenti del prezzo del gas in Europa che potrebbe toccare «livelli record».
Le sanzioni a Mosca spaccano il centrodestra: gelo tra Salvini e Meloni
Intanto le sanzioni occidentali a Mosca spaccano il centrodestra. Matteo Salvini da Cernobbio chiede un passo indietro e uno «scudo europeo». «Abbiamo sempre votato le sanzioni e le manteniamo ma chiediamoci se stanno funzionando», ha detto il segretario della Lega, «e soprattutto proteggiamo l’Italia». L’Europa, è la proposta, «copra le spese per imprese e famiglie». Nettamente contraria Giorgia Meloni. «Se l’Italia si sfila dai suoi alleati, per l’Ucraina non cambia niente ma per noi sì», ha detto la leader di FdI. «È la nostra posizione che stiamo decidendo, è il nostro futuro che stiamo decidendo, è la nostra credibilità che stiamo decidendo sulla posizione ucraina».