Si è tolto la vita nel primo pomeriggio di giovedì lo studente di 29 anni di Oria, nel brindisino, ritrovato nell’appartamento in cui viveva a Chieti Scalo. Un nuovo fatto di cronaca sconvolge la comunità accademica. Il giovane ha lasciato un messaggio di oltre 40 pagine su un block notes in cui ha confidato di non essere riuscito a superare un esame, quello di Anatomia patologica, e di sentirsi non realizzato, «inutile e inconcludente». A ritrovare il corpo è stata la sorella, che viveva con lui nello stesso appartamento, anche lei una studentessa.
Per la Questura aveva mostrato segni di depressione
La sorella è rientrata a casa intorno alle 15 del 6 aprile. Non appena nell’appartamento, però, si è accorta del corpo del fratello senza vita e ha lanciato l’allarme. Nonostante il tempestivo arrivo degli agenti di polizia e dell’ambulanze del 118 non c’è stato niente da fare. Il 29enne studiava Medicina e Chirurgia in Abruzzo ed era fuori corso. In passato si era trasferito lì dall’Università di Bari. Nel lungo messaggio ha raccontato tutte le preoccupazioni vissute, soprattutto legate alla sua vita, definita «includente e inutile». Adesso quelle memorie di 40 pagine sono al vaglio degli inquirenti, ma per la Questura è chiaro che già da tempo lo studente mostrava segni riconducibili a uno stato depressivo. Sul block notes, il giovane parla anche di «bugie» che avrebbe più volte detto a chi gli stava intorno, riferendosi a esami mai superati. Ma è stato quello di Anatomia patologica a diventare un vero ostacolo insormontabile.

La sindaca: «Profondamente addolorati»
Sulla storia è intervenuta anche la sindaca di Oria, Maria Lucia Carone: «Siamo profondamente addolorati. E da genitore mi immedesimo ancor di più nel dolore della famiglia. Siamo vicini». E come scrive Repubblica, lo fa anche la pagina Instagram Chiedimi come sto, che si occupa proprio del tema della salute mentale tra i giovani: «Pressione sociale, paura di fallire, sensi di colpa, bugie, il mondo universitario è diventato sempre di più un luogo di depressione e ansia quando dovrebbe essere una fucina di idee, studio, curiosità e approfondimento. Serve un cambio di rotta: più servizi per il benessere psicologico, una nuova visione di università dove vengono rispettate le persone per le loro competenze e qualità, decostruendo la narrazione meritocratica».