Chiara Ferragni contro Fratelli d’Italia: «Aborto ostacolato nelle Marche»
La regione non ha ancora recepito le linee guida del Ministero che consentono di interrompere la gravidanza con la pillola Ru486 anche nei consultori e fino alla nona settimana di gestazione.
Chiara Ferragni entra a gamba tesa nella campagna elettorale in vista delle elezioni del 25 settembre e si schiera apertamente contro Fratelli d’Italia. L’imprenditrice digitale ha in particolare condiviso, sulle sue storie Instagram, un post che denuncia le difficoltà di abortire in una delle regioni governate dal partito di Giorgia Meloni.
Chiara Ferragni contro Fratelli d’Italia
«Ora è il nostro tempo di agire e far sì che queste non accadano». Così l’influencer ha scritto sui propri canali social condividendo un post di The Vision, rivista online lanciata nel 2017 da Andrea Rasoli, che riprendeva l’allarme lanciato dal The Guardian sulle complicazioni che potrebbe subire interrompere una gravidanza in Italia qualora Fdi andasse al governo. «Così come il partito della Meloni sta ostacolando l’aborto nelle Marche, potrebbe estendere ciò a tutto il Paese una volta al governo», erano state le parole comparse sul quotidiano inglese.
Il riferimento è alle politiche regionali messe in atto dal governatore Francesco Acquaroli, eletto nel 2020 con il 49,13% dei consensi (contro il 37,29% del candidato di centrosinistra Maurizio Mangialardi). Tra queste l’opposizione alla somministrazione della pillola Ru486 nei consultori, perfino in quelli degli ospedali, e la restrizione a sette settimane (49 giorni) di gestazione del limite massimo per effettuare l’interruzione volontaria di gravidanza. Il tutto nonostante il Ministero della Salute abbia emanato linee guida che permetterebbero l’aborto con metodo farmacologico fino a 9 settimane di gestazione presso strutture ambulatoriali pubbliche adeguatamente attrezzate, consultori o day-hospital.
Senza contare la percentuale di medici obiettori di coscienza presenti nella regione (circa il 70%, comunque più bassa di altri territori che arrivano a superare l’80%), cosa che costringe molte donne a rivolgersi ad associazioni che le mettono in contatto con ginecologi e strutture situate in altre zone, con il conseguente aumento del prezzo per esercitare un diritto che dovrebbe invece essere garantito.
«Dobbiamo far sì che queste cose non accadano»
Di qui l’attacco della Ferragni a Fratelli d’Italia e l’esortazione esplicita a «far sì che queste non accadano» a livello nazionale, il che equivale ad un invito a non votare per il partito che tutti i sondaggi danno come primo per consensi e in grado, potenzialmente, di costituire un governo con l’intera coalizione di centrodestra.
Non è la prima volta che l’imprenditrice digitale si espone su questioni di politica nazionale. Già nei mesi scorsi, quando il Senato votò l’affossamento del Ddl Zan, aveva così tuonato su Instagram: «Siamo governati da pagliacci senza palle».