L’inabissamento del Moskva, il grande incrociatore russo che, giovedì 13 aprile, è affondato nel Mar Nero, si è trascinato dietro tante domande e poche risposte. Mentre il Cremlino sostiene che la causa dell’incidente sia stato un incendio originato da un’esplosione accidentale delle munizioni, la versione fornita dall’Ucraina, invece, parla di missili Neptune scagliati contro la nave da guerra da parte delle truppe di Kyiv. La dissonanza tra le due versioni e la totale assenza di informazioni sulle vittime, che Mosca non ha ancora riconosciuto ufficialmente, aumenta il dramma delle famiglie di coloro che facevano parte dell’equipaggio. Il Moscow Times ha curato una lista degli uomini di cui è stata confermata la morte o la sparizione a partire dal giorno dell’accaduto, facendo affidamento sui pochi dati messi a disposizione dalle testate giornalistiche e sui post pubblicati sui social media da parenti e amici.
Chi sono i caduti e i dispersi dell’affondamento del Moskva
Yegor Skrebets, il cuoco del Moskva
Nato nel 2002, il 20enne Yegor Skrebets era una giovane recluta e, a bordo del Moskva, lavorava come cuoco. A dare l’annuncio della sua scomparsa è stato il padre, Dmitry Shkrebets, che ha spiegato come, in famiglia, il dramma sia stato realizzato nel momento in cui ci si è resi conto che il nome del figlio non fosse stato incluso nella lista dei dispersi.

Mark Tarasov, il marinaio che voleva fare il ferroviere
Marinaio originario di San Pietroburgo, Mark Tarasov non aveva alcuna intenzione di prestare servizio nell’esercito ma, come hanno raccontato i suoi amici alla stampa, aveva bisogno del documento di identità militare per realizzare il suo sogno: lavorare per le ferrovie russe. È stata la madre a scrivere online che il ragazzo era stato inserito nell’elenco dei mozzi del Moskva di cui si sono perse le tracce.

Vitaly Begersky, da luglio nell’esercito
A 21 anni, Vitaly Begersky era già uno dei marinai più esperti del gruppo. Partito da Nikolaevsk-na-Amure, città nell’estremo est della Russia, era stato arruolato nell’esercito a luglio. I familiari, in un’intervista al notiziario Agentstvo, hanno dichiarato che Bergersky era di guardia quando si pensava che l’incrociatore fosse stato colpito da un missile. Dopo l’affondamento, il suo corpo non è mai più stato recuperato.

Ivan Vakhrushin, «morto mentre assolveva i suoi doveri»
Ivan Vakhrushin era uno dei guardiamarina del Moskva. La sua morte è stata comunicata dalla vedova Varvara, che ha provato a trovare conforto nel pensiero che il marito «abbia perso la vita mentre assolveva i propri compiti». Ad avvisarla della tragedia sarebbero stati i comandanti dell’imbarcazione che, il giorno dopo, hanno avuto modo di contattarla, mettendola anche al corrente del fatto che altri 27 membri dell’equipaggio fossero stati dati per dispersi.

Artem Mishustin, tra i caduti più giovani del conflitto
Appena 18enne, pare che la recluta Artem Mishustin sia stata una delle più giovani vittime tra i militari caduti in guerra fino a oggi. Il 18 aprile, la sorella Kristina Isaeva ha scritto su VKontakte, la piattaforma social più diffusa tra i russi e più o meno corrispondente al nostro Facebook, che il fratello era morto mentre era in servizio nella sala macchine dell’incrociatore. Poco dopo, tuttavia, ha cancellato il post.

Nikita Syromyasov, la recluta dispersa in mare
Come Mishustin, anche il 20enne Nikita Syromyasov, nato e cresciuto a Sysert, nella regione di Sverdlovsk, era una recluta. Ai microfoni della BBC la madre, Olga Dubinina, ha spiegato che era stato convocato per prestare servizio militare a giugno, prima di essere assegnato al Moskva come normale marinaio. Secondo quanto si legge nella sua intervista, il figlio era stato incluso tra i dispersi ma la speranza in un finale felice, data la temperatura del mare, «sarebbe pari a zero».

Nikita Efremenko, nessuna traccia del 19enne
19 anni, di Priozerks, città non troppo lontana dal confine con la Finlandia, Nikita Efremenko era una delle nuove leve della nave da guerra. Dal poco che si sa sul suo conto, sembra che i genitori abbiano detto al padre del collega Shkrebets che le autorità militari lo avevano etichettato come disperso.

Sergey Grudinin, le false informazioni del ministero russo sul suo conto
Il 21enne Sergey Grudinin era un marinaio di leva proveniente dall’area più orientale della Russia. I suoi familiari sapevano stesse prestando servizio sul Moskva ma, essendo una recluta, credevano venisse spostato altrove con l’inizio dei combattimenti. La madre, Tamara Grudinina, ha riportato ai giornalisti della BBC che il ministero della Difesa russo li avesse inizialmente rassicurati, dicendo loro che il ragazzo «fosse vivo, sano, salvo e in salute e, quando possibile, si sarebbe messo in contatto con loro». I comandanti, invece, hanno raccontato loro una storia decisamente diversa, informandoli che Grudinin fosse morto mentre tentava di evacuare l’imbarcazione.

Danil Gerok, l’appello senza risposta al collega Shkrebets
22 anni, Danil Gerok è stato invitato a unirsi alla marina russa a fine 2020 e, lo scorso anno, ha firmato come soldato a contratto. A quanto pare, il padre, Mikhail Gerok, si sarebbe rivolto a Dmitry Shkrebets perché credeva che il ragazzo stesse lavorando sul Moskva quando è stato colpito. Vista l’incertezza della situazione e le poche notizie a riguardo, è stato registrato come scomparso.
