Da Jennifer Lawerence a Zendaya: chi sono le nuove anti-dive di Hollywood

Barbara Massaro
27/03/2022

Poco attente al look e ai rigidi protocolli del jet set, sorprese a mangiare hamburger nei fast food o cadute sui red carpet. A Hollywood si è fatta largo una nuova generazione di attrici che fugge dagli stereotipi della star classica in favore della normalità.

Da Jennifer Lawerence a Zendaya: chi sono le nuove anti-dive di Hollywood

C’è che porta i capelli cortissimi e chi i dreadlocks. C’è chi sceglie outfit minimal e non indossa mai i tacchi e chi ai lustrini e ai grandi sorrisi antepone sguardi obliqui e profondi. Il tratto distintivo di tutte le nuove star di Hollywood è però sempre lo stesso e cioè che tutte quante dive non sono. Almeno nel senso più tradizionale del termine. Da Jennifer Lawrence a Kristen Stewart passando da Zendaya, Rooney Mara e o Zoë Kravitz ci si trova di fronte a un universo femminile sfaccettato e impermeabile agli stereotipi. Donne che emanano una lucediversa da quella artificiale delle dee dell’Olimpo che un tempo falcavano il red carpet e che hanno fanno sognare generazioni di uomini nati tra gli Anni 80 e 90. Meno paillettes, capelli meno in ordine e sorriso meno perfetto. Donne libere di essere persone e non personaggi a dispetto della stucchevole perfezione che ha condizionato per anni gli standard di cinema e star system.

Un nuovo concetto di divismo: attori e attrici di Hollywood reclamano il diritto alla normalità

All’ombra degli studios, infatti, da qualche tempo è in atto una rivoluzione silenziosa del concetto stesso di divismo. Attori e attrici rivendicano il diritto alla «normalità», giovani ontologicamente «fluidi», non solo sotto il profilo dell’identificazione sessuale, ma nel modo di approcciarsi alla vita. Insomma, basta filtri e fondo tinta. Largo a capelli arruffati e scivoloni sul red carpet.

Chi sono le nuove anti-dive di Hollywood

Jennifer Lawrence, la regina delle anti-dive

In questo senso, la regina assoluta dello sdoganamento della diva che calca il red carpet con passa sicuro e disinvolto è Jennifer Lawrence. Da quando nel 2013, al momento del conferimento dell’Oscar come migliore attrice per Il lato positivo –  avvolta da un abito sirena Dior – Jennifer (allora ventiduenne) è inciampata sulle scale finendo con le mani a terra ci siamo sentite tutte un po’ come lei. Una scena epica passata alla storia che ha sancito l’inizio della caduta degli dei o meglio delle «dee praticamente perfette» cui eravamo abituati. Lawrence è inciampata in mondovisione, si è tappata gli occhi e tra il timido e il divertito ha chiuso l’incidente con una battuta. Come avrebbe fatto ogni ragazza di 22 anni. Come, però, non aveva mai fatto nessuno prima di lei.

Chi sono le nuove anti-dive di Hollywood: libere, giovani e ribelli
Jennifer Lawrence al dopo la caduta sulle scale degli Academy (Getty images)

Rooney Mara, un hamburger da Oscar

Sempre in tema di Oscar sarebbe stato inimmaginabile una ventina d’anni fa vedere una Nicole Kidman ancora in abito da sera mangiare un panino al fast food con Tom Cruise dopo la cerimonia degli Oscar. Eppure è quanto s’è visto due anni fa a Los Angeles. Joaquin Phoenix aveva appena vinto la statuetta come miglior attore protagonista per la sua interpretazione del Joker e invece che prendere la compagna Rooney Mara e invitarla a mangiare ostriche e champagne a bordo di una limousine, l’ha presa per mano e – vestiti di tutto punto – si sono divorati un hamburger, vegano, per i fatti loro.

Chi sono le nuove anti-dive di Hollywood: libere, giovani e ribelli
Rooney Mara e JOaquin Phoenix (Getty images)

Zoë Kravitz, una catwoman della porta accanto

Ma la rivoluzione copernicana in atto oltre che tradursi in un cambiamento radicale dei paradigmi comportamentali della «diva tipo» raccoglie il frutto di almeno un decennio di lavoro sul body positive e sull’accettazione di sé. Sempre più giovani attrici tanto talentuose quanto belle scardinano il modello estetico che vedeva nella combinazione capelli biondi-occhi azzurri-fisico perfetto la chiave d’accesso a soldi e successo e rivendicano il diritto all’orgoglio di una bellezza non convenzionale. Ora la sensualità femminile è a tre dimensioni; la bellezza va scoperta e valorizzata e si chiede un salto culturale anche all’uomo (o donna) che ne fruisce chiamato a utilizzare strumenti sensoriali più sottili e raffinati di quelli richiesti della logica neandertaliana sottesa alla mistificazione della «bomba sexy» 90-60-90.

Zoë Kravitz, per esempio, nei panni di catwoman nell’ultimo film The Batman interpretato da Robert Pattinson è deliziosa. Ma quanto è diversa la sua sensualità da quella della (seppur splendida) Halle Berry? Zoe è minuscola nella tutina di lattex, tanto distante dall’esplosiva sensualità di chi l’ha preceduta. Cinquanta chili di donna per 1.55 di altezza, ma un carisma e una personalità che bucano lo schermo senza aver avuto bisogno di ricorrere a botox, silicone o i tanti orpelli che altre eroine del grande schermo hanno utilizzato prima di lei.

Chi sono le nuove anti-dive di Hollywood: libere, giovani e ribelli
Zoë Kravitz (Gettyimages)

Zendaya, influencer da 135 milioni di follower che vuole essere un esempio

Nuove dive della porta accanto si potrebbe dire. Così è anche Zendaya che a 25 anni vanta un curriculum che ci vorrebbero un paio di vite per mettere insieme. Influencer da 135 milioni di follower, modella, cantante, stilista ma soprattutto attrice (il suo Euphoria alla seconda stagione è ormai un fenomeno mondiale) sostiene che nessuno abbia il diritto di dirle che cosa è bello e che cosa non lo è. In un’intervista rilasciata a Corriere della Sera nel dicembre del 2019 spiegava: «nessuno ha l’abilità o il potere di definire che cosa è la bellezza; cosa è bello e cosa non lo è. Sono due concetti che rappresentano qualcosa di diverso per ciascuno e credo che andrebbe tenuto sempre a mente». A proposito del suo ruolo di influencer nella vita di tanti ragazzi, poi, aggiungeva «Il mio impegno più importante è fare sempre il meglio che posso: cerco ogni giorno di essere la versione migliore di me stessa perché questo, magari, permette a qualcun altro di essere la migliore versione della persona che è. Non necessariamente nel modo in cui lo faccio io o, peggio, per cercare di apparire come appaio io. Ma nel modo che è giusto per ognuno».

E così l’attrice sulla sua pagina Instagram accanto alle foto di copertine di riviste di moda e di red carpet posta foto struccata, con gli occhiali da vista e i capelli spettinati. Non si affida a filtri e usa il social fotografico come strumento in più per comunicare col suo pubblico. Nel 2021 si era parlato molto di lei per la sua scelta di presentarsi alla premiere del nuovo Spider-man del quale è co-protagonista con i tipici dreadlocks afro, scelta che lei aveva rivendicato con orgoglio nonostante le critiche.

Chi sono le nuove anti-dive di Hollywood: libere, giovani e ribelli
Zendaya alla prima di Spiderman con i dreadlocks afro (Gettyimages)

Elliot Page, tra battaglie sociali e parità di genere

Cercare la propria strada e non sfuggire da quello che si è è ciò che ha fatto anche Elliot Page, nata Ellen Page, interprete ragazzina di Juno. Nel 2014 Ellen aveva fatto coming out presentando la sua compagna, la ballerina Emma Portner. Nel 2018 le due si sono sposate, ma Ellen aveva annunciato di voler portare a compimento il suo passaggio di genere diventando – nel 2020 – Elliot Page. Vegano convinto Elliot, come tutti gli antidivi citati, porta avanti cause umanitarie e sposa battaglie di beneficienza che sensibilizzino su cambiamento climatico, diritti delle minoranze, aiuti per paesi in guerra, fame, carestia e scolarizzazione primaria. La coscienza di sé pare infatti andare di pari passo con la consapevolezza del mondo in cui si vive e con l’impegno a renderlo un posto migliore, più umano e più vero.

Chi sono le nuove anti-dive di Hollywood: libere, giovani e ribelli
Elliot Page (Gettyimages)

Kristen Stewart, dalle minigonne alle felpe oversize

Togliere il parruccone a Hollywood e restituire all’attore la sua funzione di interprete privilegiato del reale è un compito che i ragazzi di oggi sembrano riuscire a fare col massimo della disinvoltura. Si pensi ad esempio a Kristen Stewart. Ai tempi di Twilight (2008) quanto si è scritto e vaneggiato sul suo amore con Robert Pattinson dentro e fuori dal set? I due protagonisti delle saga dei vampiri sembravano due esseri diafani destinati a finire fagocitati dalla macchina dello star system tra pettegolezzi, nuovi amori e paparazzate varie. E invece Kristen, con grande lucidità, al termine della saga, è scesa dal carrozzone, ha tolto minigonna, tacchi alti e sguardo smarrito e ha indossato felpe oversize e cappello. Ha tagliato i capelli corti e ha presentato al mondo la sua fidanzata di allora, Alicia Cargile, ai tempi sua assistente personale. Così Kristen ha messo la parola fine in calce alla storia della principessa che aspetta il principe azzurro per essere salvata. Alle fiabe binarie dove i buoni sono belli e sorridenti, i cattivi piccoli e brutti e ha aperto un nuovo capitolo di un racconto dove le protagoniste sono donne attente, attive, consapevoli, lucide e bellissime nella potenza di un universo femminile dalle sconfinate potenzialità.

Chi sono le nuove anti-dive di Hollywood: libere, giovani e ribelli
Kristen Stewart (Gettyimages)