Federica Sciarelli ritorna stasera, mercoledì 22 settembre 2021, alle 21.15 su Rai Tre, con una nuova puntata di Chi l’ha visto. Nel corso della diretta, la conduttrice riproporrà nuovamente il dibattito sul caso di Denise Pipitone, integrandolo con gli ultimi aggiornamenti. Ma non solo. Spazio anche all’inchiesta sulla ginecologa di Trento Sara Pedri, misteriosamente scomparsa lo scorso 4 marzo e di cui sono stati recuperati degli sms al fidanzato. In questi lamentava condizioni di lavoro scomode e infelici. A occupare buona parte dello speciale, tuttavia, sarà la vicenda di don Francesco Spagnesi, il parroco di Prato finito agli arresti domiciliari per traffico di droga, appropriazione indebita e tentate lesioni gravissime. Non mancherà la tradizionale rubrica settimanale dedicata alle segnalazioni, alle richieste d’aiuto e agli appelli delle persone in difficoltà.
Questa sera a “Chi l’ha visto?”
Sara Pedri: “Mi trattano come una lavapavimenti”, continua l’inchiesta sulla giovane ginecologa scomparsa
Alle 21:20 in diretta su #Rai3 #chilhavisto pic.twitter.com/3MvWIbNghM
— Chi l'ha visto? (@chilhavistorai3) September 22, 2021
Chi l’ha visto: Le cose da sapere sul caso di don Francesco Spagnesi
Chi l’ha visto: don Francesco Spagnesi: lo spaccio, i festini e l’arresto
Il 15 settembre 2021 Don Francesco Spagnesi, ex parroco della Chiesa dell’Annunciazione alla Castellina di Prato (incarico dal quale era stato sollevato agli inizi di Settembre), è stato arrestato con accuse di spaccio e importazione di stupefacenti. Secondo quanto verificato da Procura e Squadra Mobile, il sacerdote, da lungo tempo affetto da un grave problema di tossicodipendenza, aveva acquistato dall’Olanda grossi quantitativi di GBL, la cosiddetta ‘droga dello stupro’, grazie all’aiuto del compagno, il 40enne Alessio Regina, il pratese finito agli arresti domiciliari e da cui è partita l’indagine che ha condotto al religioso. La droga, pagata dal 41enne con le offerte dei parrocchiani e i soldi della Curia (tra cui un lascito testamentario del valore di 230mila euro), veniva offerta nel corso di festini a luci rosse che si tenevano nell’appartamento di Regina. Ai party erano invitate persone reclutate tramite siti di incontri e, oltre al Gbl, usato in piccole dosi con l’obiettivo di sballarsi, sarebbe girata anche cocaina, acquistata da piccoli spacciatori della piazza pratese. «La dipendenza era così forte che aveva continuamente bisogno di denaro», ha spiegato l’avvocato difensore di Spagnesi, Costanza Malerba, ai microfoni di SkyTg24, al termine dell’interrogatorio di garanzia dell’imputato avvenuto lunedì 20 settembre, «Ha manifestato il suo pentimento ma ha riconosciuto che c’era una forza interiore a cui, negli ultimi due anni del rapporto con Regina, non riusciva a opporre resistenza: è stato travolto».
Chi l’ha visto: La posizione della curia sul caso di don Francesco Spagnesi
I vertici della diocesi erano al corrente della situazione almeno dallo scorso aprile. Spagnesi, infatti, aveva confessato tutto nei minimi dettagli, messo alle strette dai suoi superiori, che avevano notato la più che evidente sofferenza fisica e psicologica in cui versava. Davanti al fatto compiuto, il vescovo Giovanni Nerbini gli aveva imposto un cammino di riabilitazione psicoterapeutica con uno specialista. In quanto alle decine di migliaia di euro rubate alla canonica, Nerbini aveva provveduto, una volta accortosi di movimenti sospetti sui conti della parrocchia, a ritirare il potere di firma esclusiva di Spagnesi per procedere a una verifica della situazione. Misura che, tuttavia, non aveva fermato il prete dall’appropriarsi di grosse cifre, gesto che propagandava come necessario a offrire aiuti a famiglie bisognose che frequentavano la chiesa e che alternava a richieste, via sms o chat, rivolte direttamente ai fedeli. Sotto indicazione del vescovo poi era scattato un periodo di sospensione del parroco già a giugno scorso, con decorrenza dal 1 settembre. Al netto di questa versione, tuttavia, le intercettazioni sembrano raccontare anche altro. La curia avrebbe giustificato l’anno sabbatico di Spagnesi con generici motivi di salute. Si sarebbe così cercato di non perdere la fiducia della comunità che, nonostante la lettera di scuse di monsignor Nerbini, non ha fatto mistero della delusione.
Chi l’ha visto: don Francesco Spagnesi e la sieropositività celata
Ad aggravare la posizione di don Spagnesi, anche la recente diagnosi di sieropositività, condizione che non aveva comunicato ai partecipanti ai suoi festini. È proprio questo il motivo che ha spinto la Procura a formulare la nuova ipotesi di reato, quella di tentate lesioni gravissime. Secondo le indagini, il 40enne risulterebbe essere positivo dal 2011 e sarebbero decine i partner con cui, negli ultimi due o tre anni, avrebbe avuto rapporti sessuali, alcuni dei quali addirittura non protetti. Neppure Regina, che stava insieme a lui da tempo, era a conoscenza della cosa. Nel frattempo, due degli invitati ai party hanno già dichiarato di essere positivi al test.