Già segretario regionale del Mibact per l’Emilia-Romagna e direttrice dal 2020 dell’Archivio di Stato di Firenze, Sabina Magrini è morta a 53 anni a causa di un malore improvviso accusato mentre stava facendo un’immersione nel mare di Livorno: vediamo chi era e quali sono state le tappe più significative della sua carriera.
Chi era Sabina Magrini
Romana di origini ma residente da anni a Prato, era laureata in Paleografia latina e aveva diretto la biblioteca statale di Trieste e la Palatina di Parma. Tra gli incarichi ricoperti prima di approdare all’Archivio di Stato, annoverava anche la direzione delle Gallerie Estensi, della Pilotta e dei Beni culturali dell’Emilia-Romagna. Da giovanissima aveva anche lavorato come funzionario bibliotecario alla Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze, che dopo la notizia della scomparsa l’ha ricordata così: “Chi ha avuto la fortuna di conoscerla ne ha potuto apprezzare le grandi doti umane e le notevoli capacità professionali”.
Dal 2020 dirigeva invece l’Archivio di Stato di Firenze e, tra il 2020 e il 2021, aveva assunto ad interim anche la direzione generale della Soprintendenza dei beni Archivistici. L’ex Soprintendente Diana Toccafondi ha palato di lei come di una persona entusiasta ed appassionata del suo lavoro. Un fatto dimostrato da tutti gli incarichi che teneva, anche contemporaneamente, e che gestiva con grande spirito di sacrificio. “L’ho conosciuta anche in altri progetti e varie iniziative culturali e mi aveva parlato di questa sua grande passione per le immersioni, a cui so che si dedicava con grande esperienza e prudenza”, ha aggiunto.
Sabina Magrini morta durante un’immersione
E, proprio mentre stava facendo una delle attività che più aveva a cuore, il tragico destino l’ha colpita. Tutto è accaduto domenica 15 maggio 2022 quando, con alcuni compagni, si è recata davanti agli Scogli Piatti di Livorno per fare un’immersione. Mentre era in fase di risalita, è stata colpita da un arresto cardiaco e, dopo le prime manovre di rianimazione, i presenti l’hanno trasportata in barca sul moletto di Antignano.
I sanitari del 118, giunti sul posto con due ambulanze, l’hanno trasferita d’urgenza all’ospedale di Livorno e poi, in elisoccorso, a quello di Grosseto per la terapia in camera iperbarica. A nulla però sono valsi i tentativi dei medici di salvarle la vita: il cuore di Sabina, che lascia il marito e due figli adolescenti, ha smesso di battere il giorno successivo.