Première femme

Matteo Innocenti
04/12/2021

Valérie Pecresse ha battuto alle primarie di Les Républicains Eric Ciotti con il 60 per cento dei consensi. È lei la candidata neogollista per l'Eliseo.

Première femme

Sarà Valérie Pécresse a rappresentare la destra neogollista nella sfida per l’Eliseo del prossimo aprile: la presidente della regione Ile-de-France ha ottenuto il 60,95 per cento dei voti alle primarie dei Républicains, superando così al ballottaggio Eric Ciotti, deputato di posizioni più marcatamente di destra.

Valérie Pécresse: «Volteremo la pagina di Macron»

«La destra repubblicana è tornata», ha detto Pécresse una volta certa di essere la candidata alle presidenziali di Les Républicains, partito politico francese fondato nel 2015 da Nicolas Sarkozy. «Volteremo la pagina di Macron, che ha una sola ossessione, piacere, mentre io ho una sola passione, agire. Difenderemo la giustizia sociale e valorizzeremo il lavoro, rimetteremo la Francia in prima fila e rifonderemo l’Europa». Votata dal 61 per cento degli iscritti al partito, Pécresse è stata sostenuta nel duello con Ciotti dai due candidati già eliminati: quello che inizialmente era dato per favorito, Xavier Bertrand, e l’ex capo negoziatore Ue per la Brexit, Michel Barnier.

Valérie Pécresse, gli inizi come consigliera di Chirac

Valérie Roux, questo il suo cognome da nubile, è nata il 14 luglio 1967 a Neuilly-sur-Seine nell’hinterland di Parigi. Dopo il diploma di scuola superiore conseguito a soli 16 anni, è stata ammessa alla prestigiosa università di economia HEC Paris, dove si è laureata nel 1988. Entrata poi all’École nationale d’administration (ENA), si è classificata al secondo posto come voti nella promozione Condorcet (1990-1992). Uditrice al Consiglio di Stato nel 1992, all’inizio della sua carriera politica ha suscitato l’interesse del socialista Lionel Jospin (curiosamente, a 15 anni ha imparato il russo a Jalta, in un campo estivo della Gioventù Comunista), ma poi ha preferito raggiungere il team di Jacques Chirac, di cui è diventata consigliera.

LEGGI ANCHE: La galassia Zemmour

Valérie Pécresse, presidente dell’Île-de-France dal 2015

Docente di diritto costituzionale a Sciences Po per sei anni, fino al 1998, Valérie Pécresse (si è sposata nel 1994) è successivamente entrata a far parte dell’Unione per un Movimento Popolare, partito fondato da Chirac. Eletta deputata delle Yvelines alle elezioni legislative in Francia del 2002, è stata rieletta nel 2007 per la legislatura successiva: dallo stesso anno e fino al 2011, nel primo e nel secondo governo Fillon, è stata ministra dell’Insegnamento superiore e della Ricerca. Nel biennio successivo ha ricoperto l’incarico di ministra del Budget, dei Conti pubblici e della Riforma dello Stato, insieme a quello di portavoce del terzo governo Fillon. Tornata di nuovo deputata dell’Assemblée nationale nell’estate del 2012, ha successivamente rinunciato al seggio in parlamento quando è stata eletta, a dicembre 2015, Presidente del Consiglio regionale dell’Île-de-France, riconsegnando la regione alla destra dopo 17 anni di potere socialista.

Valérie Pécresse, l’esperienza di Soyons Libres

Dopo aver lasciato l’UMP, Pécresse ha aderito a Les Républicains nel 2015, partito dal quale è uscita nel 2019, in polemica con il passaggio a posizioni più a destra, per creare il suo movimento Soyons Libres. Rieletta lo scorso giugno presidente della regione parigina per un secondo mandato, favorevole a una candidatura unica della destra e del centro, per poter partecipare alle primarie Pécresse ha infine nuovamente aderito al suo vecchio partito.