Chi è Elisabetta Darida: età, biografia e libri della scrittrice
Ha lavorato in Rai come programmista regista curando programmi culturali radiofonici, ed è stata responsabile dell’ufficio stampa dell’Università Bocconi e di Accenture Italia.
Chi è Elisabetta Darida? La scrittrice romana è la figlia di Clelio Darida, ex sindaco della Capitale e poi ministro in disparati governi. Nel corso degli anni Elisabetta ha lavorato per la Rai, partecipando a svariati programmi culturali radiofonici.
Chi è Elisabetta Darida: età e biografia
Elisabetta Darida è la figlia di Clelio Darida, ex sindaco di Roma e poi ministro. Non è noto il giorno di nascita di Elisabetta, ma è certo che sia venuta al mondo nella Capitale. Si è invece formata all’estero. Ha studiato presso il Lycée Chateaubriand e si è laureata cum laude in Lingue e Letterature Straniere Moderne presso l’Università di Roma “La Sapienza”.
In seguito ha lavorato in Rai come programmista regista curando programmi culturali radiofonici, ed è stata responsabile dell’ufficio stampa dell’Università Bocconi e di Accenture Italia. Nel corso degli anni però si è dedicata all’attività che più la appassiona: quella della scrittura.

Nel 2021 è stata finalista alla XXI Edizione del Premio letterario internazionale “La donna si racconta”. Ha scritto racconti pubblicati in diverse antologie. Il suo ultimo libro ha il titolo “Intolleranze alimentari”.«Intollerante è chi si arroga il diritto di scegliere per gli altri le tante intolleranze subite e inflitte quotidianamente, che scaturiscono dalla difficoltà di accettare l’altro, il più delle volte sono piccole, elementari appunto, e si infiltrano inarrestabili, nutrendosi di cliché, frasi fatte, gesti inconsapevoli divenuti abitudini o convinzioni», ha spiegato l’autrice.
Marito e figli di Darida
Sulla vita privata di Elisabetta Darida non ci sono molte informazioni. Non è noto se la scrittrice sia sposata o abbia dei figli.È tuttavia risaputo che il padre, Clelio Darida, è stato primo sindaco di Roma e poi è entrato in politica diventando ministro in disparati governi.

Darida, in un’intervista riportata dal Corriere, sul papà ha raccontato: «Clelio oggi vivrebbe l’intolleranza dello smarrimento. Con il suo carattere mite non esprimerebbe il suo malessere in modo violento, ma sarebbe spaesato dif ronte all’evoluzione della società e soffrirebbe di fronte alle condizioni in cui versa Roma. Usava dire che il lavoro più difficile che aveva svolto non era essere stato ministro, anche negli anni di piombo, ma amministrare Roma».