A 36 anni esatti dal disastro del 1986, proprio nel giorno dell’anniversario dell’incidente, Chernobyl vive un nuovo allarme. A lanciarlo è l’Aiea, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica, i cui rapporti sottolinea la presenza di un livello di radioattività «anormale» alla centrale nucleare, tornata sotto il controllo ucraino dopo l’occupazione della Russia. Un’azione considerata «molto pericolosa» da parte dei russi, che non avrebbero gestito correttamente l’impianto, staccando la corrente elettrica per almeno una settimana. I soldati di Mosca hanno poi lasciato l’area a fine marzo, a causa di problemi di salute dovuti proprio all’assenza di precauzioni.

L’Ue preoccupata: «La Russia ha danneggiato gli impianti»
L’allarme lanciato dall’Aiea non cade nel vuoto ed è stato subito raccolto dall’Unione Europea. L’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell, e la commissaria europea all’Energia, Kadri Simson, hanno reso pubblica una dichiarazione congiunta in cui sottolineano la vicenda. «Nell’anniversario dell’incidente di Chernobyl del 1986, ribadiamo la nostra massima preoccupazione per la sicurezza nucleare e i rischi causati dalle recenti azioni della Russia presso il sito di Chernobyl», hanno dichiarato. «La Russia ha preso di mira e occupato siti nucleari ucraini, danneggiando incautamente gli impianti», proseguono, affermando che «l’occupazione illegale e l’interruzione delle normali operazioni, come l’impedimento della rotazione del personale, compromettono il funzionamento sicuro e protetto delle centrali nucleari in Ucraina e aumentano notevolmente il rischio di incidenti».
In 1986, we saw in Chornobyl one of the most horrific nuclear incidents in history. Today, Russia’s aggression in Ukraine jeopardises nuclear safety.
We call on Moscow to return control of Zaporizhzhia plant and refrain from any actions against nuclear facilities.@KadriSimson https://t.co/4XEY3ZVFov
— Josep Borrell Fontelles (@JosepBorrellF) April 26, 2022
Le trincee scavate nella Foresta Rossa
Tanti gli errori che sono stati commessi, secondo quanto dichiarato tanto dal personale della centrale quanto dall’Aiea. Oltre all’interruzione della corrente e ai danneggiamenti sottolineati dall’Ue, i militari russi hanno scavato trincee nel luogo più radioattivo al mondo: la Foresta Rossa. Si tratta della parte maggiormente colpita dalle radiazioni al momento dell’esplosione del reattore nel 1986, un luogo in cui è ancora oggi proibito accedere, in condizioni normali. Non è stato così per l’esercito, che ha anche provveduto agli scavi, rimuovendo la barriera naturale rappresentante dalla parte superiore del terreno. Tornata in superficie, quindi, gran parte della materia radioattiva depositatasi negli anni.

L’anniversario di Chernobyl: 36 anni fa il disastro
Il disastro nucleare della centrale di Chernobyl, nel nord dell’Ucraina, ha segnato un momento particolare della storia non solo del Paese ma dell’intera umanità. Era il 26 aprile del 1986 quando all’1:23 di notte un guasto al reattore 4 ha provocato il più grave incidente atomico mai registrato dall’uomo. 65 le vittime accertate, mentre per l’Onu sono state oltre 4mila. Gli sfollati dalla regione circostante, dove ancora oggi non si può vivere, sono stati circa 116mila.