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Che fine ha fatto Baby Jane?, stasera su Rai 3: la storia di Katharina Miroslawa, protagonista della puntata

Al centro della puntata di stasera, 11 novembre 2021, di Che fine ha fatto Baby Jane la storia di Katharina Miroslawa, ballerina polacca in libertà dal 2013, dopo aver scontato 13 anni di carcere per l’omicidio dell’amante.

11 Novembre 2021 18:17 Redazione
Nella puntata di Che fine ha fatto Baby Jane? in onda stasera, giovedì 11 novembre 2021, su Rai 3, Franca Leosini intervista Katharina Miroslawa, arrestata nel 2000 per l'omicidio dell'amante

Dopo il successo della prima puntata, Franca Leosini ritorna con il secondo e ultimo appuntamento di Che fine ha fatto Baby Jane?, in onda stasera, giovedì 11 novembre 2021, alle 21.20 su Rai 3. In questo nuovo format, la conduttrice incontra, a distanza di anni, alcuni dei protagonisti del suo programma cult Storie Maledette. Assassini ritornati in libertà dopo aver scontato la pena e alle prese con una vita da ricostruire. In uno studio completamente rinnovato, ne ripercorrerà la vicenda giudiziaria e umana attraverso materiale di repertorio, filmati e testimonianze. Per la prima volta in assoluto, il programma non sarà disponibile solo su RaiPlay ma anche su RaiPlay Radio, sotto forma di podcast in otto episodi. 

Che fine ha fatto Baby Jane?: le cose da sapere sul programma in onda stasera su Rai 3 alle 21.20

Che fine ha fatto Baby Jane?: le anticipazioni sulla seconda puntata

Nella seconda e ultima puntata, Una, nessuna, Katharina, Leosini intervisterà Katharina Miroslawa, incontrata per la prima volta a Venezia, nel carcere della Giudecca. Era il 2001 e la donna era stata condannata a 21 anni e sei mesi per l’omicidio dell’amante, il ricco imprenditore Carlo Mazza, ucciso con due colpi di pistola nel febbraio 1986. Da otto anni a questa parte, Miroslawa è tornata in libertà. Con le sue domande dirette, la padrona di casa proverà a capire che persona sia diventata oggi, come abbia rimesso insieme i pezzi della sua vita e, soprattutto, in che modo riesca a convivere col suo passato.

Che fine ha fatto Baby Jane?: Katharina Miroslawa, tra night club e relazioni parallele

Erano i primi Anni ’80 e Katharina Miroslawa, appena 25enne, era arrivata a Parma dalla Polonia piena di sogni e progetti. Non era da sola: aveva portato con sé anche il marito e il figlio. Occhi di ghiaccio, una bellezza particolare in grado di conquistare tutti i ragazzi della zona e, soprattutto, i frequentatori dei night club in cui aveva iniziato a lavorare come ballerina. Soltanto uno, però, era riuscito a catturare la sua attenzione. Si trattava di Carlo Mazza, dirigente di una fabbrica di acciaio, sposato anch’egli e con figli adolescenti. Tra i due nacque ben presto una passione travolgente, al punto che il 50enne decise di metterle a disposizione un piccolo appartamento e versarle due milioni di lire al mese per tenerla lontana dagli sguardi invadenti dei clienti dei locali in cui si esibiva. Una storia d’amore che si trasformerà in tragedia una mattina del 1986, quando il cadavere di Mazza venne trovato all’interno della sua auto. 

«È a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta che, alle note della cronoca rosa e successivamente anche di quella nera, sale il suo nome.»
“Una, nessuna, Katharina”: la seconda puntata di #ChefinehafattoBabyJane, con #FrancaLeosini: giovedì 11 novembre, ore 21.20, su #Rai3. pic.twitter.com/qjXJkKRgpQ

— Rai3 (@RaiTre) November 8, 2021

Che fine ha fatto Baby Jane?: il primo processo e l’assoluzione

L’autopsia rivelò che l’uomo era stato ucciso nella notte tra l’8 e il 9 febbraio. I sospetti si concentrarono subito su Miroslawa. La polizia, infatti, aveva scoperto che l’imprenditore aveva intestato all’amante una polizza sulla vita di 1 miliardo di lire. Finì nella lista degli indagati anche il marito della 25enne, Witold Kielbasinski, nel frattempo diventato ex, accusato di essere stato il sicario. In assenza di prove consistenti, i due furono assolti da ogni accusa nel 1987. Ma quella che sembrava essere la fine, si sarebbe rivelata presto l’inizio di un altro lungo iter processuale.

Che fine ha fatto Baby Jane?: il secondo processo e la latitanza 

La decisione di Miroslawa di riscuotere la famosa polizza mise immediatamente in allarme la polizia. L’elemento che, tuttavia, portò alla riapertura del processo arrivò molto più tardi: gli inquirenti, infatti, vennero a conoscenza del fatto che il fratello della donna, proprio la sera dell’omicidio, aveva percorso con un auto a noleggio la tratta Monaco-Parma. Quel particolare venne considerato l’anello mancante della storia e i tre vennero condannati. Miroslawa e il fratello a 21 anni e 6 mesi per concorso morale, l’ex partner a 24 in quanto esecutore materiale. Nel 1993 la sentenza venne poi confermata dalla Cassazione ma, il giorno della lettura, la donna era ormai lontana dall’Italia, nascosta in Austria per sfuggire al carcere. La sua latitanza durò ben sette anni, durante la quale si rifece una famiglia con un nuovo compagno e mise al mondo anche una figlia. Fino al febbraio del 2000, quando venne arrestata a Vienna e trasferita in Veneto, nel carcere femminile della Giudecca. Grazie all’indulto, ha scontato in totale 13 anni, 8 in meno rispetto alla pena pattuita. 

Che fine ha fatto Baby Jane?: la nuova vita di Katharina Miroslawa

Sin dall’inizio della vicenda e per tutta la durata della sua detenzione, Miroslawa si è sempre proclamata innocente. Una tesi supportata anche dall’ex marito proprio davanti alle telecamere di Storie Maledette, alle quali rivelò che il piano di uccidere Mazza era stato solo farina del suo sacco perché accecato dalla gelosia. Libera dal 2013, è subito ritornata a Vienna dove, per qualche tempo, si era occupata di traduzione. Dal 2019, invece, gestisce un’attività di importazione di vini italiani e ha una relazione con un ingegnere informatico svedese.

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