Non è raro, ormai, vedere i cittadini di gran parte delle città italiane raggiungere i posti di lavoro senza auto. C’è chi predilige i mezzi pubblici, chi i monopattini e chi le bici. Ma ciò che è raro, o ormai unico, è arrivare a lavoro a cavallo. Accade a Cesena, dove una donna, Tabita Gurioli, ha deciso di percorrere circa 13 chilometri a bordo del proprio destriero pur di raggiungere l’ufficio della Credit Agricole, azienda per cui lavora. Tutto è nato per un motivo preciso: lei, di Mensa Matelica in provincia di Ravenna, ha ricevuto un secco «no» alla richiesta di smart working, avanzata perché la sua auto è ancora in officina dopo un incidente stradale. E così l’unica via praticabile: andare a cavallo.

Tabita Gurioli: «Il mio un gesto di protesta»
Quello di Tabita Gurioli è stato però soprattutto un gesto di protesta. Lei stessa, intervistata dal Corriere di Romagna, ha deciso di raccontare cosa fosse successo: «Avevo l’auto in officina dopo un incidente stradale, ho chiesto di lavorare da casa. La mia capufficio me lo ha negato dicendo che si trattava di una questione domestica e quindi avrei dovuto usare dei giorni di ferie. Ho scelto questo gesto per protestare perché non è giusto restare zitti di fronte a un abuso, visto che l’azienda permette in questi casi lo smart working». E la donna prosegue: «Io parlo invece di tanta gente che non lo fa perché ha paura di ritorsioni e di altro. Lo dico davanti alle telecamere: è un abuso di potere. Dobbiamo avere il coraggio di dire ciò che non è corretto».

Due giorni fa il cavallo in tangenziale a Napoli
Diversa la storia dello scorso 19 aprile. A Napoli, infatti, molti automobilisti si sono visti correre incontro un cavallo, scappato dalla struttura che lo ospitava e in contromano in tangenziale.
Cavallo in fuga sulla #Tangenziale di #Napoli in direzione #Pozzuoli tra le auto incolonnate verso #Capodichino.
Il famoso cavallo di ritorno. pic.twitter.com/xTQAE66WY3— Angelo Forgione (@angelo_forgione) April 19, 2023