Cesare Prandelli ha annunciato il suo ritiro dal mondo del calcio. Dopo una lunga carriera che l’ha visto alla guida di importanti club tra cui Parma e Fiorentina – ma soprattutto della nazionale italiana con cui ha raggiunto la finale di Euro 2012 -, il tecnico ha affermato di non voler più allenare.
Cesare Prandelli lascia il calcio
«La passione rimane, una grande passione. Sto molto bene, tutto il resto passa», ha spiegato durante un intervenuto a Radio Anch’Io Sport su Radio 1. E ancora: «Un po’ di richieste arrivano sempre, ma al momento la panchina che sto sognando è quella in un parco con i miei nipotini per godermi la vita con loro. Basta allenare». È la prima volta che Prandelli prende posizione sulla sua carriera e afferma, senza mezzi termini, di non voler più allenare.

La carriera
Tanti gli anni passati prima sul campo e poi in panchina – l’ultima esperienza, conclusa nel 2021, è stata quella con la Viola. Dopo i primi tempi con la Cremonese, l’Atalanta e la Juve, con cui ha trascorso sei stagioni vincendo tre scudetti e una Coppa dei Campioni, è tornato a Bergamo dove ha iniziato la sua carriera da allenatore. Prima nelle giovanili dell’Atalanta, poi nel Lecce e quindi al Venezia. Nel 2003 e nel 2004 è invece al Parma, con cui arriva quinto in serie A qualificandosi per la Coppa Uefa. Quindi le cinque stagioni con la Fiorentina con cui ha ottenuto grandi risultati, arrivando sempre ai primi posti della classifica in serie A (tre volte quarto) e portando i viola ad un passo dalla finale di Coppa Uefa (semifinale persa ai rigori contro i Glasgow Rangers nel 2009) e agli ottavi in Champions League. Nel 2010 arriva l’ingaggio come ct della Nazionale, con cui ha giocato 56 partite: 23 le vittorie, 20 i pareggi e 13 le sconfitte accumulati dagli azzurri sotto la sua guida.

Dopo diverse esperienze con varie squadre, nel 2020 fa ritorno, dopo dieci anni, sulla panchina della Fiorentina. L’anno seguente, due giorni dopo la sconfitta casalinga per 2-3 contro il Milan e con la squadra al quattordicesimo posto in classifica, rassegna le dimissioni per motivi personali con una lettera nella quale inoltre asserisce di poter chiudere definitivamente la propria carriera da allenatore.