Direttore: Paolo Madron
  • Economia e Finanza
  • Politica
  • Tecnologia e Innovazione
  • Attualità
x
  • Attualità
    • Cronaca
    • Gossip
    • Web
  • Cultura e Spettacolo
    • Arte
    • Cinema
    • Design
    • Libri
    • Moda
    • Musica
    • Serie Tv
    • Teatro
    • Tv
  • Economia e Finanza
    • Aziende
    • Lavoro
  • Politica
    • Europa
    • Italia
    • Mondo
  • Salute e Benessere
    • Beauty
    • Fitness
    • Food & Beverage
    • Medicina
    • Sanità
    • Wellness
  • Sport
    • Altri Sport
    • Calcio
    • Motori
  • Tecnologia e Innovazione
    • App
    • Device
    • Domotica
    • Gaming
    • Sostenibilità
  • Chi Siamo
  • Scrivono per noi
  • Tag
  • Feed
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
  • Attualità
Wargame

Cern, stallo per il mancato riconoscimento delle pubblicazioni di ricercatori russi

Lo scoppio della guerra in Ucraina ha bloccato le pubblicazioni di fisica al centro di Ginevra. Manca l’accordo sulla citazione di scienziati russi e bielorussi. E non è un unicum.

16 Gennaio 2023 16:06 Fabrizio Grasso
Ferme da marzo 2022 le pubblicazioni di fisica del Cern di Ginevra. Manca l’accordo sulla citazione di scienziati di Russia e Bielorussia.

Quattro grandi esperimenti scientifici e nessuna pubblicazione ufficiale. È il singolare caso che coinvolge il Cern, l’Organizzazione europea per la ricerca nucleare con sede a Ginevra, in Svizzera. Nonostante gli studi sul Large Hadron Collider, il più grande acceleratore di particelle al mondo, da marzo 2022 non sono stati pubblicati nuovi articoli. Il singolare “silenzio stampa” è causato dalla guerra in Ucraina. Dopo l’invasione della Russia, infatti, non è ancora stato trovato un accordo sugli studi coformati o firmati da russi e bielorussi. Si tratta del 7 per cento dei collaboratori totali, membri di istituti che non hanno voluto ripudiare pubblicamente la guerra. Il compromesso è quello di non pubblicare nulla, ma alla lunga rischia di creare seri guai ai dottorandi e agli stessi scienziati.

Perché il Cern non pubblica più articoli sui principali esperimenti di fisica

Al momento, circa 70 paper sarebbero in attesa della pubblicazione o della peer review, mentre il resto è del tutto fermo. Il motivo? Non vi è alcun accordo circa la firma degli scienziati russi e bielorussi. Il compromesso temporaneo, appoggiato dai due terzi degli istituti, è quello di non pubblicare nulla fino a nuovo ordine. Curiosamente però, più che gli stessi ucraini, sarebbero invece gli europei a fare muro. «Gran parte degli scienziati di Kyiv non estende la responsabilità della guerra ai colleghi russi», ha detto al Guardian Fedor Ratnikov, fisico di Mosca. «Gli europei sono più radicali».

Ferme da marzo 2022 le pubblicazioni di fisica del Cern di Ginevra. Manca l’accordo sulla citazione di scienziati di Russia e Bielorussia.
Un’immagine del Large Hadron Collider del Cern (Getty)

«Le misure dipendono dall’invasione militare di uno Stato associato, che va contro i valori di collaborazione pacifica», ha spiegato un portavoce del Cern. «La decisione lascia però aperta la porta al futuro qualora le condizioni lo permetteranno». Gli esperti hanno affermato che finora tale decisione ha avuto un impatto minimo sulla ricerca, ma le prospettive non sono del tutto rosee. Un approccio simile, infatti, potrebbe arrecare danni ai dottorandi e agli studenti post-doc che lavorano a Ginevra. Dato che i risultati di mesi o anni di studio si misurano in termini di pubblicazioni, va da sé che un simile stop non giova a nessuno. Impossibile anche pubblicare articoli anonimi. Sebbene accettabili all’interno degli esperimenti, pubblicazioni simili non troverebbero l’appoggio di istituzioni e agenzie di finanziamento che traggono enormi benefici proprio dal riconoscimento ufficiale.

Dal Web of Science all’Artico, gli effetti collaterali della guerra

Il caso del Cern e del suo LHC, seppur singolare, non è un unicum. La Fondazione tedesca per la ricerca ha sconsigliato agli scienziati di realizzare articoli ufficiali assieme ai colleghi della Russia. Dal canto suo il Web of Science, database che indicizza le pubblicazioni di settore, ha smesso di tenere traccia dei lavori con autori russi. Non mancano poi impatti diretti sullo studio del cambiamento climatico, soprattutto nell’Artico. La sospensione della collaborazione di istituti di Mosca nei progetti internazionali ha fortemente rallentato la ricerca sul clima al Polo. La scorsa primavera, sulla rivista Science cinque scienziati occidentali avevano chiesto di non abbandonare i russi. «La diplomazia può separare i buoni dai cattivi», aveva dichiarato Nina Fedoroff, professoressa emerita di biologia all’Università della Pennsylvania. «Durante la Guerra Fredda, fu proprio la collaborazione Russia-Usa ad evitare un’escalation del conflitto».

Tag:Crisi ucraina
Cdp, cosa c'è dietro la nuova promozione di Barchiesi
  • Aziende
Barchiesi e ti sarà dato
Con l'ultima nomina a responsabile Sviluppo e Governance Business Equity continua la folgorante carriera in Cdp dell'ex fisioterapista della Roma bene. E mentre in via Goito ci si interroga sui motivi della promozione, lui è al lavoro per migliorare la sua immagine in Rete.
Luca Di Carmine
La Juventus rischia una nuova stangata per l'indiscrezione sugli stipendi: previsti altri 20 punti di penalizzazione
  • Calcio
Juventus, l’indiscrezione sugli stipendi: altri 20 punti di penalizzazione
Si tratterebbe di una vera e propria stangata per la squadra di Torino che rischierebbe una nuova retrocessione in Serie B
Claudio Vittozzi
Gli Usa hanno offerto il 20 per cento dell'Ucraina alla Russia per la pace. La notizia rilanciata da Newsweek: proposta rifiutata da Kyiv e Mosca
  • Mondo
Gli Usa hanno offerto il 20 per cento dell’Ucraina alla Russia per la pace
La proposta sarebbe stata formalizzata dal capo della Cia, William Burns, a metà gennaio. Secondo Nzz e Newsweek, a rifiutare sono stati sia Mosca sia Kyiv.
Redazione
Governo Meloni, cosa c'è dietro il fuggi fuggi di collaboratori e funzionari
  • Politica
Scatafasci
Lo strano caso della fuga dal "sottogoverno" Meloni da parte di portavoce, capi di gabinetto, segretari: i precedenti Urso e Casellati, ma pure le voci su Caputi, uomo chiave della struttura organizzativa di Giorgia. E Ventura con la ministra Bernini è durato solo tre giorni. Incomprensioni, attriti, incompatibilità: i retroscena.
Carlo Ciarri
Stalin e Khomeini: così la Russia e la Francia fanno i conti col passato 5
  • Attualità
Past and furious
Mentre a Volgograd, ex Stalingrado, si inaugura un nuovo monumento a Stalin alla vigilia dell'80esimo anniversario della celebre battaglia, a Neauphle-le-Château, alle porte di Parigi, ogni traccia dell'esilio di Khomeini dovrà essere cancellata. Così Russia e Francia fanno diversamente i conti con i fantasmi del passato.
Redazione
La Russia e l'arma spuntata delle sanzioni occidentali
  • Mondo
Sanzioni stonate
Mosca si è preparata meglio alla guerra economica che a quella reale. Le misure occidentali contro il Cremlino si sono finora rivelate un flop. Non hanno provocato il collasso dell'economia che, invece, crescerà nei prossimi due anni. Non hanno spinto a un cambio di strategia in Ucraina. Né tantomeno portato a un cambio di regime.
Stefano Grazioli
Russia, il giornalista dissidente Nevzorov condannato in contumacia a otto anni. Fuggito dal Paese, vive in Italia.
  • Attualità
Russia, il giornalista dissidente Nevzorov condannato in contumacia a otto anni
Aveva pubblicato e commentato le immagini dell'attacco sull'ospedale di Mariupol, schierandosi a fianco degli ucraini. Fuggito all’estero, vive in Italia.
Redazione
  • Chi Siamo
  • Scrivono per noi
  • Tag
  • Feed
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
Nielsen Digital Measurement Privacy Policy

Tagfin Srl Sede Legale: Via dell'Annunciata, 7 – 20121 Milano

Numero di partita IVA e numero d’iscrizione al Registro Imprese 11673800964 del Registro delle Imprese di Milano.

Registrazione della testata giornalistica Tag43 presso il Tribunale Ordinario di Milano, n. 100 del 23 Aprile 2021