Dopo la bufera, le scuse. Ma intanto le polemiche vanno avanti. Michele Romano, medico di Cerignola (Foggia) e candidato consigliere alle elezioni comunali per Con, lista di centrosinistra che la candidatura a sindaco di Francesco Bonito, nelle scorse ore aveva pubblicato un video messaggio in cui si rivolgeva direttamente alla criminalità organizzata: «Faccio appello a tutti quei titolari di attività produttive e commerciali illegali: voi avete il commercio degli stupefacenti, dell’usura, dei giochi. Il commercio delle armi, furti, riciclaggio, rapine, estorsione, prostituzione, locali notturni e diurni. Un appello vi faccio: lasciate a noi politici almeno un settore quello della politica e della amministrazione comunale, anche noi dobbiamo campare, abbiamo famiglia. Non vogliamo entrare nei vostri affari ma anche voi non dovete entrare nei nostri.A ognuno il suo campo. Con affetto e riconoscenza». Parole particolarmente infelici in un comune che, nel 2019, era stato sciolto per infiltrazioni mafiose.
Cerignola, le scuse del candidato al consiglio comunale Michele Romano
«Nei giorni scorsi ho pubblicato un video, che sta facendo discutere in queste ore. Il video era ovviamente sarcastico e la mia intenzione era quella di sollevare con veemenza il problema della criminalità e delle infiltrazioni mafiose negli enti locali, con particolare riferimento alla provincia di Foggia, dove il fenomeno è sicuramente preoccupante», ha scritto poi Romano sulla sua pagina Facebook, dopo aver rimosso il video.
A mettere in risalto la gravità delle parole di Romano era stato Mauro D’Attis, commissario regionale di Forza Italia: «Se è uno scherzo, è di pessimo gusto. Ma se non lo è, lui e chi l’ha candidato dovrebbero sparire subito dalla scena politica. Ci aspettiamo anche delle spiegazioni dal presidente Michele Emiliano, dal momento che Romano è stato candidato in una delle liste che lo hanno sostenuto alle scorse regionali. Siamo vicini alla comunità cerignolana – conclude D’Attis -, che non merita di assistere ad uno spettacolo del genere, ma a cui spetta evidentemente l’onere di reagire».
«Se il commissario di Forza Italia conoscesse meglio il territorio, non avrebbe avuto motivo di esprimersi con certe affermazioni», ha detto Romano all’agenzia Dire. «Con quel ‘da pari a pari’ intendevo da cerignolano a cerignolano. Vorrei incontrare prefetto, ministro dell’Interno, commissione parlamentare Antimafia, perché il mio video aveva come obiettivo far parlare, accendere un faro su un territorio in cui alcuni meccanismi fanno fatica a essere estirpati».