Cercando Elisa – Il delitto Claps: stasera su Nove la storia dell’omicidio
Dalla scomparsa al misterioso ritrovamento del cadavere. Cosa sapere sul documentario Cercando Elisa - Il delitto Claps, in onda stasera, sabato 19 febbraio 2022, alle 21.25 su Nove.
La prima serata di Nove propone Cercando Elisa – Il delitto Claps, in onda questa sera, sabato 19 febbraio 2022, a partire dalle 21.25. Attraverso una ricostruzione dettagliata del delitto di Elisa Claps, uccisa a Potenza nel 1993 dall’allora 21enne Danilo Restivo.
Cercando Elisa – Il delitto Claps: le cose da sapere sul documentario in onda stasera su Nove alle 21.25
Cercando Elisa – Il delitto Claps: storia dell’assassinio di Elisa Claps
Era il 12 settembre 1993 quando Elisa Claps, studentessa 16enne al terzo anno di liceo classico, usciva di casa assieme a un’amica per partecipare alla messa nella chiesa vicino casa, promettendo al fratello Gildo che sarebbe ritornata per l’ora di pranzo, una volta terminata la funzione religiosa. Una promessa che non è mai riuscita a mantenere: da quel momento, infatti, di lei si è persa qualsiasi traccia. Secondo le testimonianze raccolte durante gli interrogatori dagli investigatori, in realtà, la ragazza si era messa d’accordo con l’amica per raggiungere la chiesa della Santissima Trinità, in centro città, per incontrare un amico che avrebbe dovuto consegnarle un regalo per festeggiare la promozione agli esami di riparazione. Un personaggio rimasto misterioso per lungo tempo, fino a quando non si scoprì che si trattava di Danilo Restivo. Fu proprio su di lui che si dirottarono tutti i sospetti: ultima persona ad aver visto Claps, venne considerato sin da subito una figura chiave nelle dinamiche legate alla scomparsa della ragazza. Ipotesi corroborata dal fatto che, qualche ora dopo, si fosse presentato al Pronto Soccorso con gli abiti insanguinati e un taglio alla mano da medicare e, una volta convocato dagli investigatori, non fosse riuscito a ricostruire i suoi spostamenti con esattezza.
1993. Elisa Claps va in chiesa per incontrare Danilo Restivo. Non tornerà più. 17 anni dopo vengono trovati i suoi resti.#CercandoElisa – Il Delitto Claps – questa sera alle 21:25 sul NOVE pic.twitter.com/x4nulweRjT
— NOVE (@nove) September 25, 2021
Cercando Elisa – Il delitto Claps: Danilo Restivo, sospettato numero uno
In realtà, la ferita che riportava sembrava essere stata provocata da una lama. Nella prima deposizione, qualche giorno dopo la sparizione della 16enne, Restivo aveva raccontato di aver parlato con lei per qualche minuto, chiedendole consigli su come comportarsi con un’amica comune di cui era innamorato. Non solo: disse anche che gli aveva confidato di non sentirsi tranquilla a girare da sola per strada per un individuo che l’aveva importunata all’ingresso della chiesa. Dopo quello scambio rapido di battute, si sarebbe allontanata mentre lui era rimasto ancora qualche minuto a pregare. A far dubitare le forze dell’ordine sulla veridicità della versione del ragazzo, furono i suoi precedenti: era noto, infatti, che avesse l’abitudine di perseguitare le ragazze di cui si invaghiva, tartassandole con telefonate mute o, addirittura, tagliando loro di nascosto una ciocca di capelli con una forbice che portava sempre con sé. Furono proprio alcune amiche di Claps a metterlo ulteriormente nei guai, confermando che aveva tentato di corteggiarla senza successo, adescandola con la scusa del regalo. Proprio come aveva fatto con tante altre coetanee che, dopo il rifiuto, aveva iniziato a trattare con aggressività.

Cercando Elisa – Il delitto Claps: le indagini e il ritrovamento del corpo
Appresa la notizia dell’appuntamento, la madre della scomparsa si scagliò immediatamente contro il 21enne, dichiarando che, con ogni probabilità, avesse ucciso Elisa e ne avesse occultato il corpo. Certa della pista, chiese ripetutamente agli inquirenti di indagare su di lui. Le operazioni procedettero a lungo tempo senza ottenere risultati. Fino a quando, quasi 17 anni dopo l’accaduto, i resti della giovane non vennero ritrovati nel sottotetto della chiesa dove i due si erano incontrati e nella quale i familiari della vittima avevano chiesto, sin dai primi giorni, di effettuare una perquisizione. Scoperti per caso da alcuni operai durante una ristrutturazione, vennero recuperati assieme a un orologio, un paio di occhiali, degli orecchini, dei sandali e quel che restava dei vestiti dell’adolescente: un reggiseno tagliato e dei jeans squarciati, segni che suggerivano l’eventualità di un’aggressione sessuale precedente alla morte. Per la famiglia, quel ritrovamento fu una messa in scena, organizzata dal parroco, don Mimì Sabia, che aveva cercato di tenere nascosta la situazione il più a lungo possibile. Secondo l’autopsia, Elisa Claps era stata uccisa da 12 colpi inferti al torace da un’arma da punta e taglio, dopo un approccio sessuale rifiutato. Arrivata nel sottotetto con le sue gambe, era stata trascinata in un angolo e freddata lì, tra tegole e materiale di risulta.
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Cercando Elisa – Il delitto Claps: i processi e l’arresto di Danilo Restivo
Il 19 maggio 2010, Restivo, trasferitosi in Inghilterra, veniva fermato dalla Polizia del Dorset con l’accusa di omicidio volontario con riferimento all’assassinio di quella che, nel 2002, era la sua vicina di casa, la sarta Heather Barnett. Intanto, in Italia, proseguivano esami genetici, rilievi e perizie calligrafiche per comprovarne il coinvolgimento nel delitto Claps e la colpevolezza. Fu nel 2011 che la trasmissione Chi l’ha visto rivelò il ritrovamento di tracce di dna dell’uomo sulla maglia che Elisa indossava al momento della morte. Già condannato all’ergastolo dal tribunale di Winchester, nel 2014 la Cassazione italiana confermò la sentenza di primo grado: 30 anni di carcere, interdizione perpetua dai pubblici uffici, libertà vigilata per tre anni a fine pena e l’obbligo di risarcire la famiglia Claps con una somma di 700mila euro.