«La pandemia non è finita. È probabile che questo Covid-19 rimanga con noi. Non è detto che Omicron sia l’ultima variante che vediamo», lo ha dichiarato Andrea Ammon, direttrice del Centro europeo per le malattie ECDC, nel corso di un intervento su Rai Radio1. «Se ci sarà un cambiamento di approccio nelle misure saranno i Paesi a deciderlo», ha aggiunto, sottolineando che ci sono sostanziali differenze riguardanti l’andamento della pandemia tra i vari Stati d’Europa.

Uso della mascherina, cosa ha detto la direttrice del Centro europeo per le malattie
La direttrice del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie si è poi soffermata sull’utilizzo della mascherina: «Se vogliamo raggiungere una riduzione della contagiosità, dobbiamo mantenerle nei luoghi dove non c’è distanziamento, quindi al chiuso». Com’è noto, dall’11 febbraio in Italia non vige più l’obbligo di indossarla all’aperto, mentre rimane per i luoghi al chiuso (in alcuni di essi, come al cinema o sui mezzi pubblici serve la Ffp2). E non c’è alcun automatismo che possa definire da ora la decadenza dell’obbligo al chiuso dopo il 31 marzo, giorno in cui “scade” lo stato d’emergenza, dichiarato dal governo il 31 gennaio 2020: tutto dipenderà dall’andamento del quadro epidemiologico, hanno fatto sapere fonti qualificate di governo che ipotizzano l’utilizzo dei dispositivi di protezione anche ad aprile.

Mappa del Centro europeo per le malattie, tutti gli Stati sono ancora in rosso
«Abbiamo imparato molto ma non direi che sappiamo già tutto su questo virus. Spesso ci ha sorpreso in questi due anni, quindi dobbiamo stare molto attenti. Dobbiamo intensificare la sorveglianza e migliorare il sequenziamento per individuare le varianti del virus il prima possibile», ha concluso Ammon. La mappa del Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie mostra una situazione immutata rispetto alla settimana precedente (si riferisce alla quarta del 2022): l’Italia e tutta l’Europa restano in rosso scuro, colore che indica il livello massimo di rischio per il Covid. 13 Paesi (Belgio, Bulgaria, Croazia, Cechia, Danimarca, Estonia, Francia, Ungheria, Islanda, Lettonia, Portogallo, Romania e Slovenia) sono stati classificati come “estremamente preoccupanti”, 14 tra cui l’Italia come “molto preoccupanti”, mentre Cipro, Finlandia e Spagna) come “moderatamente preoccupanti”.