Altro che i canonici gavettoni. I ragazzi del liceo classico Francesco Maurolico di Messina hanno trovato un modo davvero originale e profondo per salutare l’anno scolastico e darsi, si spera, l’arrivederci a settembre, quando pandemia e didattica distanza potrebbero essere finalmente un ricordo. Il video con la loro reinterpretazione della canzone dei Modena City Ramblers I cento passi, dedicata alla figura di Peppino Impastato, ha fatto rapidamente il giro del web, smentendo quanti, troppo spesso, si affrettano ad etichettare come superficiali le nuove generazioni. Un’esibizione a tratti commovente, avvalorata dalla giovanissima età degli interpreti.
Chi è Peppino Impastato
La storia dello stesso Peppino Impastato, d’altronde, insegna che la maturità prescinde dalle ragioni anagrafiche. Cresciuto a Cinisi, provincia di Palermo, in una famiglia succube delle logiche mafiose, particolarmente diffuse nella Sicilia dell’epoca, il ragazzo ruppe le catene e i legami di sangue pur di veicolare un messaggio di speranza e ribellione.
Attivista e giornalista, ci mise poco ad attrarre le antipatie dei boss locali. Dal microfono di Radio Aut, da lui fondata, ad esempio, prendeva in giro Tano Badalamenti, etichettandolo spesso con l’epiteto poco edificante di Tano seduto. La reazione del criminale, che abitava ad appena cento passi da Peppino, non si fece attendere e a trent’anni il giovane venne ucciso. Il cadavere, poi, fu fatto saltare in aria sui binari della stazione locale per simulare un suicidio. Ammazzato il 9 maggio 1978 – data tristemente celebre per il ritrovamento del cadavere di Aldo Moro – a pochi giorni dalle elezioni comunali, a cui era candidato, venne simbolicamente eletto dai suoi concittadini. Soltanto nel 2002 Badalamenti fu riconosciuto responsabile del delitto e per questo condannato all’ergastolo.