Anche in Inghilterra Cenerentola punta a indossare l’abito più bello. Non parliamo di una persona, ma di un’area paludosa nelle colline dello Yorkshire Dales, a nord di Leeds, negli ultimi mesi al centro di un’importante campagna di conservazione. Chiamate habitat di Cenerentola per via dei maltrattamenti subiti nel tempo dal meteo e dall’uomo, le torbiere britanniche sono ora interessate da un programma di tutela ideato dalla Yorkshire Peat Partnership e guidato dallo Yorkshire Wildlife Trust. L’interesse degli esperti è alimentato dalla crescente comprensione dei benefici ambientali di tali aree, tra cui la prevenzione di inondazioni e la cattura del carbonio su larga scala. Diffuse fra Scozia, Irlanda e Inghilterra, queste paludi stanno però man mano sparendo a causa di prosciugamenti operati dall’uomo per agevolare i pascoli.
Fra le aree maggiormente interessate dai lavori di tutela c’è Fleet Moss, brughiera di 160 ettari a cavallo dei distretti di Richmondshire e Craven. Qui, grazie alla collaborazione con i proprietari terrieri, si stanno costruendo centinaia di dighe con pietre, legno e fibra di cocco, nel tentativo di evitare che le piogge torrenziali trascinino via la torba. E i benefici non stanno tardando. Il limo si sta accumulando dietro gli argini e piante autoctone come il cottongrass e il muschio di sfagno, capaci di contenere 26 volte il loro peso in acqua, sono di nuovo fiorenti.
Ripristinare le torbiere per controllare le inondazioni
«Il ripristino delle torbiere può recare molteplici vantaggi, dal controllo delle inondazioni all’ecosistema», ha dichiarato al Guardian la dottoressa Emma Shuttleworth. La donna, con i suoi colleghi dell’Università di Manchester, ha contribuito all’avvio del programma di conservazione ambientale, riducendo così del 57 per cento il volume di acqua defluito dalle brughiere nelle campagne coltivate e nelle aree abitate. Non solo inondazioni. La torba infatti possiede enormi capacità di catturare il carbonio rilasciato nell’atmosfera e, grazie al programma della Yorkshire Peat Partnership, 48 milioni di tonnellate di tale gas sono state assorbite e “risparmiate” all’ambiente.
Risvolti positivi anche sulla fauna, con gufi, volpi, lontre e donnole che stanno tornando a popolare le zone con maggiore costanza. L’obiettivo è ora quello di non rallentare. «Abbiamo fatto un buon lavoro, ma è ancora una percentuale relativamente piccola di tutte le torbiere che devono essere ripristinate», ha affermato il dott. Tim Thom, responsabile del programma. «Dobbiamo fare di tutto per mantenere alta l’attenzione delle persone».