«’C’è posta per te’ inscena misoginia senza un intervento da parte della conduttrice». Così Differenza Donna – organizzazione non governativa che gestisce dal 2020 il 1522 – segnala una puntata del programma C’è porta per te all’Agcom. L’Autorità Garante per le Comunicazione è chiamata a far luce in merito alla storia di Valentina e Stefano.
C’è Posta per Te, la storia di Valentina e Stefano segnalata all’Agcom
Secondo l’associazione, sarebbe stato «divulgato la storia di una relazione sentimentale connotata da sopraffazione, denigrazione e mortificazione dell’uomo sulla donna, rappresentando una dinamica misogina delle relazioni in assenza di qualsivoglia intervento correttivo da parte della conduttrice». La puntata in questione ha portato circa 5 milioni di telespettatori con il 30% di share.

Nella puntata, la donna aveva tradito il marito e aveva deciso di riconquistarlo. Per ottenere aiuto, aveva chiesto al programma di intervenire. «Tradire una persona ma anche trattare male una persona è grave» avrebbe spiegato Maria De Filippi durante la discussione tra i due davanti alla Busta. Sui social alcuni utenti avrebbero parlato di una relazione tossica.
La puntata
Stando al racconto che viene fatto in trasmissione, dal 2018 il marito avrebbe cominciato a maltrattare la moglie, anche se solo a livello verbale. Poi, in presenza di altre persone, avrebbe pestato delle patatine, costringendo la moglie a raccoglierle. Le liti sarebbero diventate poi frequenti, anche per le discussioni più banali.

«Ha riprodotto e legittimato in un vasto pubblico, quale è quello di un programma di prima serata del sabato, trattamenti inaccettabili che configurano se abitualmente riprodotti nelle relazioni, reati molto gravi che offendono beni giuridici di rango costituzionale» spiegano dall’associazione. La donna che ha partecipato al programma avrebbe pubblicato su Instagram la foto del suo matrimonio con questa didascalia: «Torneremo a sorridere, perché quello che sei in fondo al tuo cuore solo io posso saperlo e chi ti conosce davvero. È facile dare pareri se non si conosce la persona e il vissuto, e io dopo averti sposato e averti donato tre figli penso che come ti descrivono non sei. Ognuno di noi ha qualche difetto, chi più chi meno, ma se siamo ancora qui è perché quel mostro come ti descrivono non conoscendoti tu non lo sei… E sì torneremo a sorridere ma di nuovo insieme».