Vengon dopo i tiggì

Luca Di Carmine
10/11/2021

A Viale Mazzini rinviate ancora le nomine di direttori di telegiornali e generi. Si dovrà aspettare il cda del 18 novembre. In compenso è stato presentato il nuovo sito di Rainews24 guidato da Antonelli. Ma dei 15 giornalisti in arrivo, nessuno è nativo digitale.

Vengon dopo i tiggì

Come previsto (lo aveva anticipato anche Tag43), il cda Rai del 9 novembre non ha affrontato il tema delle nomine dei direttori dei tigì e dei generi, la nuova organizzazione orizzontale concepita a suo tempo dall’ex ad Fabrizio Salini e che l’attuale, Carlo Fuortes, ha confermato. Tutto rimandato dunque alla riunione del 18 novembre, con grande e palpabile nervosismo tra i consiglieri. A partire da Fuortes, preoccupato di non riuscire a trovare la quadra sui nomi (evidentemente la festa di compleanno di Goffredo Bettini cui ha partecipato insieme a molti big del Pd e dei 5 stelle non è servita a sbrogliare la matassa) e dalla presidente Marinella Soldi, che tra l’altro a Roma ci va malvolentieri preferendo lavorare da Milano, costringendo così molti manager a fare i pendolari.

Il cda è stata l’occasione per presentare il nuovo sito di Rainews24

Una riunione dunque che senza l’appeal delle nomine si è svolta senza colpi di teatro, con la sola eccezione del consigliere Riccardo Laganà, che in cda rappresenta i dipendenti, che ha sollevato il tema dello strapotere delle società di produzione esterne. Sono stati approvati i palinsesti di marzo-giugno e dato il via libera ad alcuni contratti di produzione nonché proceduto al rinnovo del contratto delle mense aziendali. Il cda è stata anche l’occasione per presentare il nuovo sito di Rainews24 che sarà guidato dall’ottavo vice direttore, Diego Antonelli, mentre viene dirottato alla direzione del personale Alessio Rocchi per evitare di avere nove vice direttori di testata.

Allo staff digitale si aggiungono 15 giornalisti, ma nessuno è nativo digitale

Il sito, che manterrà il nome di Rainews24 giusto per dare il senso di grande innovazione che il nuovo ad vuole portare avanti, finora non ha dato grandi soddisfazioni in termini di audience. Ora potrà contare sull’attuale staff digitale e su altri 15 giornalisti provenienti dalla regolarizzazione dei contratti dei programmisti registi. Ma, ahimè, nessuno di questi è nativo digitale, cosa di non poco conto per quello che nelle ambizioni dovrebbe diventare il più importante sito d’informazione del Paese.