Cathy La Torre, l’attivista LGBT insultata al seggio: «Ho denunciato lo scrutatore»

Claudio Vittozzi
25/09/2022

Spiacevole evento per l'attivista, che è anche avvocata, al seggio, ma ora è pronta per far pagare le conseguenze allo scrutatore

Cathy La Torre, l’attivista LGBT insultata al seggio: «Ho denunciato lo scrutatore»

Cathy La Torre, attivista LGBT, è stata insultata al seggio. L’attivista e avvocata che da anni sostiene i diritti della comunità gay ha denunciato tutto sui social. Ecco cos’ha scritto e qual è l’episodio che l’ha coinvolta.

Le parole di Cathy La Torre sui social

L’episodio è stato raccontato da Cathy La Torre dal suo profilo Twitter. Infatti, sembra che uno scrutatore abbia chiamato le forze dell’ordine perché l’avvocata voleva che la file per il seggio non dovessero essere separate in maschi e femmine. Secondo l’attivista, questo modo di fare era sbagliato, perché «lesiva della privacy delle persone in transizione di genere».

L’accusa di Cathy La Torre è continuato poi in un post su Instagram. In quest’ultimo si legge: «Uno scrutatore mi ha insultata e diffamata davanti a tutti. Entro, chiedo di poter verbalizzare che la divisione in file fra maschi e femmine viola privacy e riservatezza delle persone trans così costrette a fare un coming out davanti a tutti. La presidente mi dice che lo chiedo ogni anno ma non cambia mai nulla, io rispondo che se sono a votare è perché credo ancora che serva e così la penso per ogni singola battaglia».

Cathy La Torre, nota attivista LGBT, ha denunciato lo scrutatore del suo seggio perché è stata insultata a causa del suo aspetto.

La querela presentata per diffamazione

Cathy La Torre non si è fermata al suo sfogo sui social. Ha voluto querelare per diffamazione lo scrutatore e ha realizzato un verbale scritto a mano. Nel verbale si legge: «Dividere le file per ordine alfabetico, ad esempio rientra in tutti i paramenti di legge e non lede la dignità di nessuno».

L’attivista ha commentato ancora l’episodio sottolineando l’abuso di potere dello scrutatore e affermando: «Che a un seggio si abusi così di potere e legge è un fatto che non possiamo accettare. Le file uomini e donne sono lesive della privacy di chi sta facendo una transizione di genere e io non sono pazza se chiedo di metterlo a verbale». Infine, l’avvocata ha sottolineato: «Preciso che non ho impedito alcuna operazione elettorale o di voto, ma mi sono limitata a chiedere la verbalizzazione durante la mia osservazione come previsto dalla vigente legge elettorale».