Le porte da calcio potrebbero presto scomparire dai cortili delle scuole catalane a causa di un progetto realizzato dal Ministero dell’Istruzione della Generalitat de Catalunya.
Secondo il governo catalano, infatti, le porte da calcio nei cortili scolastici sono discriminatorie, esclusive e machiste.
Le porte da calcio a scuola sono davvero sessiste?
Una decisione che sembra arrivare in controtempo giusto nella settimana in cui una calciatrice catalana, Alexia Putellas, viene scelta come miglior giocatrice del mondo e riceve il Pallone d’Oro a Parigi. Proprio la la capitana del Barcellona e della Nazionale spagnola ha lanciato un messaggio di pari opportunità forte durante la premiazione col Pallone d’Oro.

Alexia ha infatti detto: «Lasciate che le ragazze credano in loro. Se sentono di voler essere calciatrici, dovrebbero lottare e lavorare per questo. Penso che ognuno abbia la responsabilità di fare tutto il possibile per dare a tutte le ragazze la possibilità di essere calciatrici, indipendentemente da dove vengono, dove sono nate, il colore della pelle e se sono maschi o femmine».
Porte di calcio a scuola: i termini del dibattito
In molti hanno sollevato perplessità rispetto a questo progetto visto che il il cortile della scuola è per antonomasia il luogo dove tutti stanno insieme, senza esclusione sociale e in un ambiente idoneo ai ragazzi e alle ragazze chiamati a condividere spazi e giochi.
Anche sui social network si sta discutendo molto dell’argomento con varie fazioni. «Il problema» scrive qualcuno «non è se il calcio è per ragazzi o ragazze perché è lo stesso. Il problema è che lo spazio comune di ragazzi e ragazze sono stati per lo più a giocare a calcio, non lasciando spazio ad altri giochi e attività. La cultura del calcio è una piaga». Il calcio può essere definito di per sè maschilista? È, di fatto, questa la perplessità dalla quale nasce la proposta di Generalitat che avvalla un rifacimento architettonico nelle scuole per sopprimere o far sì che le porte di calcio non siano obbligatorie.