Siete golosi di caldarroste, di primi piatti o dolci fatti a base di marroni? È ai blocchi di partenza la vostra stagione, quella delle castagne. Che si possono scovare lungo sentieri sterrati, fra suoni e profumi del bosco, o assaggiare in feste che propongono delizie per tutti i palati. Tag43 ha selezionato cinque mete in cui gustare la regina incontrastata dell’autunno
I 5 luoghi in cui trovare e gustare le castagne migliori
1- Lana, dove la castagna si chiama Keschtnriggl
A Lana e dintorni, nei paesi che si raccolgono attorno a Merano, in Alto Adige, la Festa della castagna è un appuntamento imperdibile da 24 anni. L’obiettivo è sottolineare l’importanza di salvaguardare un albero simbolo del paesaggio locale. La kermesse include percorsi didattici alla scoperta dei prodotti di Foiana ed escursioni lungo il monte di Tesimo, fra masi medievali, orti, vigne e castagneti. E poi musica, passeggiate per assistere all’alba, assaggi di vino novello e prelibatezze fatte con la castagna Keschtnriggl, che prende il nome dallo strumento in legno usato per sbucciare le caldarroste. Dal 17 al 31 ottobre www.lana.info
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2- Nell’Appennino genovese, tra i castagni del medioevo
Anche le valli dell’Appennino Genovese sono punteggiate di boschi in cui i castagni vivono dal medioevo. In val Pentemina diverse piante del frutto autunnale si aggrappano ai fianchi del monte Prelà e l’itinerario per ammirarli muove da Péntema, frazione di Torriglia, dove poi arriva, lungo una mulattiera che attraversa la Costa della Gallina e il Passo del Colletto. Un altro circuito nel Parco Regionale dell’Antola segue l’Anello di Chiappa, nella parte alta della Valbrevenna. Ma merita anche il Beigua Geopark, nel savonese, che si affaccia sul mare da crinali maestosi. www.lamialiguria.it
3- Modena, la patria del marrone
Nella provincia di Modena la coltura della castagna era caduta in declino nel dopoguerra, in favore di mais e grano. Ma dagli anni Ottanta è partita un’opera di tutela e valorizzazione anche del marrone, più grosso e dolce rispetto alla cugina, in aree protette come il Parco del Frignano, quello dei Sassi di Roccamalatina, la Riserva Sassoguidano. I marroni migliori si dice siano quelli di Pavullo e Zocca, dove c’è un Museo del Castagno, sulla cultura contadina. E per assaggiare piatti a tema, l’ideale sono le creazioni di Mattia Trabetti, chef di Alto, a Fiorano Modenese, che propone tagliatelle di castagne, con succo di mirtilli fermentati, trombette dei morti e ginepro tostato.
4- Marradi, fra i boschi col treno a vapore
Sul versante romagnolo dell’Appennino, a Marradi, un piccolo centro che rientra nel territorio fiorentino, l’incontro con la castagna si ripete da 58 anni: le vie del paese si riempiono di leccornie come i tortelli, le marmellate e la torta di marroni, il castagnaccio, le caldarroste, i marron glacés, a cui si aggiungono altri prodotti del bosco e oggetti d’artigianato. La curiosità? Per godere degli splendidi panorami della Romagna c’è un treno a vapore che da Rimini, Santarcangelo, Cesena, Forlì e Faenza raggiunge Marradi. (il 10, 17, 24, 31 ottobre) lnx.pro-marradi.it

5- Campobasso, un tuffo nella natura
La castagna è il frutto principe anche di un’area dell’Appennino Sannita, in provincia di Campobasso: San Massimo, piccolo borgo con meno di 700 abitanti, che si trova a circa 630 metri d’altitudine, conta boschi antichi, con piante molto ramificate dalle vaste chiome, che danno un prodotto abbondante e di qualità. E i tracciati attorno al centro abitato sono ideali per un tuffo nella natura. Nella stessa provincia si trova l’albero più antico d’Italia, lungo il sentiero che da Civita di Bojano porta alla chiesa di Sant’Egidio, in una località attrezzata per i picnic. E per assaggiare qualche ricetta del territorio, lo chef del Borgotufi, a Castel del Giudice, in provincia di Isernia, rivisita in chiave moderna i prodotti locali.
