Caso plusvalenze: cosa sono e perché la Juventus è sotto inchiesta

Redazione
29/11/2021

Presunti guadagni illeciti e operazioni organizzate per sistemare i bilanci sono al centro dell'operazione Prisma. Il club bianconero non è l'unico in Serie A sotto la lente della guardia di finanza.

Caso plusvalenze: cosa sono e perché la Juventus è sotto inchiesta

Giorni intensi per la dirigenza della Juventus. Non si parla di risultati sportivi, sebbene le due sconfitte consecutive rimediate dalla squadra guidata da Max Allegri non facciano saltare di gioia proprietà, dirigenti e tifosi. L’aspetto più grave degli ultimi giorni vissuti dal club bianconero, però, è fuori dal campo. L’inchiesta denominata operazione Prisma ha acceso i riflettori su una presunta gestione illegittima di alcuni aspetti legati ai bilanci della società nelle stagioni 2018-2019, 2019-2020 e 2020-2021. Sei gli indagati per falso in bilancio. Tra loro ci sono tre nomi pesanti: il presidente Andrea Agnelli, il vice Pavel Nedved e l’ex responsabile dell’area sportiva, ora al Tottenham, Fabio Paratici. E da quando è stata resa nota l’inchiesta si è tornato a parlare sempre più di plusvalenze.

Cosa sono le plusvalenze

Le plusvalenze sono di fatto guadagni che la società ha dalla vendita del cartellino di un calciatore. Nel linguaggio puramente economico si tratta di un aumento di valore, solitamente riferito a un bene o a un immobile. Nel calcio funziona alla stessa maniera. Si ha una plusvalenza quando il cartellino di un calciatore acquistato a una determinata cifra viene rivenduto per una somma superiore. La differenza tra quanto ricevuto per la vendita e quanto sborsato in precedenza per l’acquisto è, quindi, la plusvalenza, cioè il guadagno.

Plusvalenze: il caso Juventus

Nel mirino della Guardia di Finanza, in questo caso, ci sarebbero però una serie di plusvalenze definite fittizie e operate dal club bianconero per salvaguardare i propri bilanci. Si parla di ben 42 operazioni sospette. Un totale di 282 milioni di euro messi a bilancio dalla Juventus nell’arco delle tre stagioni in questione. I pm parlano di un vero e proprio sistema con cui il club avrebbe aumentato il valore dei cartellini, spesso di calciatori under 17, 19 o 23, in modo tale da “camuffare” vari buchi di bilancio. Le indagini sull’operato dei bianconeri sono partite a maggio e soltanto qualche giorno fa la Guardia di Finanza ha perquisito le sedi di Torino e Milano del club. Sabato, invece, è stato ascoltato per oltre 10 ore l’attuale football director Federico Cherubini, di fatto il successore di Paratici. Tra le trattative che più importanti c’è lo scambio Pjanic-Arthur con il Barcelona. Ma gli inquirenti cercano anche documenti e scritture private relative agli accordi con Cristiano Ronaldo e al doppio affare con l’Atalanta riguardante i difensori Demiral e Romero. Con queste operazioni, quindi, la Juventus avrebbe ristabilito gli equilibri di bilancio che servono da regolamento Uefa per partecipare alle competizioni continentali.

Plusvalenze: non c’è solo la Juventus

Le indagini, però, sembrano essersi allargate nelle ultime ore. L’operazione Prisma pare riguardare altri club di Serie A e dalla Francia è arrivata un’indiscrezione che metterebbe anche il Napoli al centro dell’inchiesta. Il caso in questione riguarderebbe l’attaccante Victor Osimhen. Il centravanti è arrivato in Campania dal Lille dopo una trattativa complessa, che ha visto anche il volo verso terra francese di ben quattro calciatori napoletani (Karnezis, Manzi, Palmieri e Liguori). Tra le altre, sarebbero coinvolte anche Sampdoria, Parma e Chievo Verona. Anche qui, plusvalenze fittizie con valori dei calciatori gonfiati avrebbero permesso ai vari club di “sistemare” i bilanci. Dal Codacons intanto è arrivata la richiesta di revoca degli ultimi scudetti per la Juventus nel caso in cui venisse accertato l’illecito.