Il caso riguardante le accuse di molestie al raduno degli Alpini continua a far discutere l’Italia intera. Mentre le segnalazioni sono passate da 150 a 500, gli schieramenti da una parte e dall’altra continuano a infoltirsi. E in tal senso, a generare una nuova polemica sono Elena Donazzan, assessore al Lavoro e alle Pari opportunità del Veneto, esponente di Fratelli d’Italia, e Sonia Alvisi, consigliera del Pd e dimissionaria dall’incarico di coordinatrice delle donne di Rimini. Entrambe sono intervenute sulle denunce, una attaccando chi «vuole gettare fango e polemiche» sugli Alpini, l’altra chiedendo sui social di essere più «credibili» con denunce e non con post sui social. La polemica è deflagrata su entrambi i fronti.
Elena Donazzan: «Se mi fischiano sono contenta»
«Se uno mi fa un sorriso e mi fischia dietro io sono pure contenta». La polemica contro Elena Donazzan è esplosa dopo un’intervista a Tva Vicenza. Questa la frase che ha fatto storcere il naso a politici e semplici cittadini, con cui l’assessore al Lavoro e alle Pari opportunità del Veneto ha parlato della vicenda. Poi l’esponente di Fratelli d’Italia ha rincarato la dose: «Credo che chi vuole gettare fango e polemiche lo faccia con una grave colpa e dovrebbe vergognarsi soprattutto se abita nelle zone dove gli Alpini sono molto presenti. Ci sono state denunce? Vediamo chi si è macchiato di questo, sono quasi certa che non si tratta degli Alpini».

Sonia Alvisi si dimette: «Io fraintesa»
E sulle denunce si è focalizzato anche il post di Sonia Alvisi, consigliera del Pd, che ha portato alle sue dimissioni da coordinatrice delle donne di Rimini. Su Facebook aveva scritto che «il social ha innumerevoli pregi ma è troppo spesso veicolo di informazioni approssimative e fuorvianti. Intendiamo dissociarci da toni accusatori tesi a incrementare un clima di polemica generalista e qualunquista, che getta un inaccettabile discredito verso un Corpo dal valore riconosciuto e indiscusso del nostro Esercito». Le sue parole non sono piaciute al Pd, con tanto di presa di distanze del segretario Enrico Letta. Oggi le dimissioni: «Visto che le argomentazioni da me espresse hanno destato un forte dibattito che può mettere in dubbio la serietà del mio impegno ma soprattutto la forza dell’impegno quotidiano delle donne democratiche a servizio della libertà delle donne, faccio un passo indietro. Al messaggio è stata data un’interpretazione sbagliata. Non mi spiego questo attacco personale lesivo della mia storia professionale e politica a difesa delle donne».
