Casale Cremasco, spari in azienda: ucciso il titolare di 61 anni
L'omicidio si è consumato la mattina del 14 settembre e ha lasciato sotto shock i familiari della vittima
A Casale Cremasco il titolare di un’azienda cremonese che aveva 61 anni è stato assassinato da un uomo di 78 anni. L’omicida ha ucciso la vittima con colpi a bruciapelo di fucile. Ecco tutto quello che è successo.
L’omicidio a Casale Cremasco
L’omicidio è successo stamattina in un’azienda di Casale Cremasco Vidolasco, la Classe A Energy. Un uomo di 78 anni ha sparato diversi colpi con un fucile da caccia uccidendo il titolare, Fausto Gozzini di 61 anni. Secondo una prima ricostruzione fatta dalle autorità competenti, il killer si sarebbe spostato stamattina intorno alle 9 in via Camisano, dove si trova l’azienda, proprio per cercare il suo obiettivo cioè il titolare. Sembra che i due si conoscessero e che il 78enne sia arrivato in auto con un’arma già pronta per eseguire l’assassinio. Appena incrociato il titolare, il 78enne ha cominciato a sparare colpendo la vittima all’addome.
Nella vicenda è rimasto ferito un carabiniere di 36 anni a causa dell’aggressione di uno dei figli del titolare, giunto sul posto in stato di ansia e rabbia subito dopo il delitto. Come riferiscono le fonti dell’Arma, quando il parente della vittima è arrivato sul luogo dell’omicidio e ha avuto uno sfogo di ira, uno dei carabinieri presenti sul posto ha cercato di calmarlo ed è stato colpito al volto.
Il fermo dell’aggressore e il suo movente
L’episodio è avvenuto sotto lo sguardo di diversi testimoni, che hanno subito disarmato l’uomo e chiamato i Carabinieri. Sul posto sono intervenuti i soccorritori dell’Area unica per l’emergenza urgenza con ambulanza ed elisoccorso, che hanno trovato la vittima in arresto cardiocircolatorio con una ferita all’addome. Sono state le persone presenti nella zona a dare l’allarme e chiamare i Carabinieri. Il 78enne bergamasco è stato arrestato e portato in caserma per eseguire l’interrogatorio e capire la dinamica.
Secondo le prime dichiarazioni il movente dell’omicidio sarebbe dovuto a un banale diverbio fra il titolare dell’impresa e il suo killer. Gli inquirenti non escludono l’ipotesi che la resa dei conti finita nel sangue possa essere stata premeditata, visto che l’assassino si sarebbe portato l’arma da casa.
