E alla fine la famigerata carta Ronaldo è spuntata fuori davvero. Il documento evocato spesso come uno spauracchio che aleggia sulla testa della Juventus nell’inchiesta sui conti del club è stata trovata dalla guardia di finanza nello studio dell’avvocato Federico Restano, a Torino, il 23 marzo 2022, nel corso della seconda perquisizione voluta dal procuratore aggiunto Marco Gianoglio e dai sostituti Mario Bendoni e Ciro Santoriello.

Il tema della presunta rinuncia fittizia alle mensilità
Siccomme in una telefonata intercettata del direttore sportivo Federico Cherubini si diceva che quel documento «teoricamente non deve esistere», si capisce che dentro ci sia qualcosa che scotta. E in effetti si parla della manovra stipendi, la presunta rinuncia fittizia alle mensilità da parte dei giocatori durante il periodo del Covid. Un accordo che, secondo le rivelazioni dell’ultima puntata di Report, non sarebbe stato firmato da Cr7, perché qualcuno avrebbe «ben consigliato» il giocatore.

Documento firmato solo dall’ex ds Paratici
È stato il Corriere della sera a rivelare il contenuto della carta. Che recita nell’intestazione: «Egregio Signor Cristiano Ronaldo dos Santos Aveiro», per poi spiegare: «Facciamo seguito alle intese intercorse e uniamo alla presente il documento relativo al premio integrativo riconosciuto a suo favore (Accordo Premio Integrativo) e l’ulteriore scrittura integrativa dell’Accordo Premio Integrativo (“Scrittura integrativa”)».

Il documento è firmato da Fabio Paratici, ex ds della Juve indagato. Si legge ancora: «Nel confermare gli impegni assunti nei predetti documenti, ci impegniamo altresì a consegnarvi entro il 31.07.2021 l’Accordo Premio Integrativo ritrascritto sui moduli federali “Altre Scritture” a oggi non disponibili, e la Scrittura integrativa debitamente sottoscritta». La carta però non è mai stata depositata in Lega e fa riferimento a un debito residuo che la società aveva maturato con Ronaldo prima del suo trasferimento al Manchester United: resterebbero ancora 19,6 milioni che gli avvocati del giocatore avrebbero già reclamato.

Cr7 non si è mai presentato davanti ai pm
In un altro allegato c’è scritto però che «nell’ipotesi in cui, a seguito di suo trasferimento definitivo, la condizione stabilita per la maturazione dei premi individuati (…) non possa verificarsi, Lei avrà diritto a percepire un incentivo all’esodo». Un debito che non è mai stato iscritto a bilancio, secondo all’accusa. Qual è la risposta di Ronaldo in tutta questa vicenda? Non si sa, perché nonostante una rogatoria internazionale non si è mai presentato davanti ai pm. I suoi avvocati hanno spiegato che lui non ha mai visto quei documenti e che non ne possiede copia.