La Procura aveva chiesto l’ergastolo con due anni di isolamento diurno per i reati di omicidio volontario aggravato, distruzione e occultamento di cadavere, ma la Corte d’Assise di Busto Arsizio ha deciso per una sentenzza di 30 anni, nei confronti di Davide Fontana, reo confesso di aver ucciso la vicina di pianerottolo. L’uomo uccise Carol Maltesi colpendola in testa con un martello e tagliandole la gola tra il 10 e l’11 gennaio del 2022, mentre giravano un filmino hard nella casa di lei, a Rescaldina, in provincia di Milano. I giudici non hanno riconosciuto tre delle aggravanti contestate: premeditazione, crudeltà e motivi abietti e futili, riconoscendo invece le attenuanti generiche equivalenti alle residue aggravanti.

Fontana e la condanna della Corte d’Assise di Busto Arsizio
Davide Fontana è stato sottoposto a perizia psichiatrica, la quale ha accertato che l’imputato era capace di intendere e di volere. Per oltre due mesi, dal telefonino della ragazza aveva risposto ai messaggi «nel tentativo di far credere loro che fosse viva», come riportato dall’AGI. Agli altri colleghi e agli amici, aveva raccontato che «voleva cambiare vita, lasciare il mondo del porno». Nulla di vero, ma una serie di «bugie ripetute fino all’interrogatorio della confessione». Carol Maltesi era mamma di un bimbo piccolo, ora affidato ai nonni, al quale Davide Fontana dovrà risarcire 180mila euro. Inoltre dovrà versare ai nonni del bimbo complessivamente 100mila euro e 20mila euro al padre del bambino. L’uomo ha assistito alla lettura del verdetto.
Accolti alcuni argomenti della difesa
Fontana è stato difeso dagli avvocati Stefano Paloschi e Giulia Ruggeri, secondo i quali non ci fu premeditazione perché si trattò di un delitto d’impeto e nemmeno la crudeltà perché non infierì sul corpo della donna oltre a quanto fosse funzionale alla sua uccisione. La Corte ha accolto alcuni degli argomenti portati dalla difesa: il femminicida, avendo cercado di liberarsi del cadavere «con modi maldestri, approssimativi, confusi», non poteva aver fatto ricerche pregresse su come disfarsi del corpo, né per procurarsi il materiale per farlo a pezzi e per la pulizia, definita «grossolana».