Il caro-bollette fa impennare i prezzi: caffè fino a 1,23 euro
L'aumento più consistente dei listini a Pescara, dove il costo medio dell'espresso al bar è passato da 1 euro a 1,12 euro, con un rincaro del 12 per cento.
Il caro-bollette fa impazzire i listini del caffè consumato al bar. Lo denuncia il Codacons, che ha realizzato uno studio sull’andamento del costo medio della classica tazzina di espresso nelle varie città italiane. In base agli ultimi dati ufficiali del Ministero dello Sviluppo Economico, il prezzo record dell’espresso si raggiunge a Bolzano, dove un caffè consumato al banco del bar costa in media 1,23 euro. Al secondo posto in classifica, con una media di 1,20 euro, si piazzano Rovigo e Ravenna. Seguono a 1,19 euro Vicenza, Trento e Ferrara.

Prezzo del caffè: a Pescara, Alessandria e Ravenna gli aumenti più consistenti
Sono ben le 25 città dove è stato registrato un prezzo medio del caffè superiore a 1,10 euro. L’aumento più consistente dei listini a Pescara, dove il prezzo medio dell’espresso al bar è passato da 1 euro a 1,12 euro, con un rincaro del +12 per cento. Seguono Alessandria (+11,3 per cento, da 1,06 a 1,18 euro) e Ravenna (+9 per cento, da 1,10 a 1,20 euro). Unica città che registra un decremento è Trento (da 1,22 a 1,19 euro, -2,5 per cento).

Caro-bollette, in aumento il prezzo di pane e pasta
A marzo, l’Istat ha registrato un incremento dei prezzi del +5,8 per cento per il pane e del +13 per cento per la pasta. La città che nell’ultimo mese ha visto i rincari più elevati per il pane è Terni, con i prezzi medi che rispetto al mese precedente salgono del +9,9 per cento, da 2,22 euro al chilo a 2,44 euro. Segue Cremona, con aumenti al dettaglio dell’8,4 per cento su base mensile, mentre al terzo posto tra le città dove il pane rincara di più si piazza Padova (+6 per cento). La situazione peggiora sul fronte della pasta. È la Calabria ad aggiudicarsi la maglia nera dei rincari: a Catanzaro il prezzo al chilo passa in un solo mese da 1,22 euro a una media di 1,41 euro, con un incremento del 15,6 per cento. Poi Reggio Calabria, dove si registra un aumento del 13 per cento, e Cosenza (+12,5 per cento).