Caro benzina: cosa prevede il decreto da 4,4 miliardi

Redazione
19/03/2022

Taglio delle accise per benzina, gasolio e Gpl: -25 centesimi al litro sul prezzo del carburante, fino a fine aprile.

Caro benzina: cosa prevede il decreto da 4,4 miliardi

Palazzo Chigi ha varato il decreto con misure urgenti per rispondere agli effetti economici e umanitari della guerra in Ucraina: dall’accoglienza dei profughi al caro energia. Il decreto, del valore complessivo di 4,4 miliardi di euro, include anche un intervento per frenare la corsa dei prezzi dei carburanti, che a seguito dell’invasione russa hanno raggiunto valori altissimi, rendendo il pieno un vero lusso.

Caro benzina: cosa prevede il decreto da 4,4 miliardi. Taglio di 25 centesimi sulle accise, fino alla fine di aprile.
Il decreto da 4,4 miliardi interverrà sul prezzo della benzina, che ha raggiunto livelli altissimi (TIZIANA FABI/AFP via Getty Images)

Taglio delle accise, -25 centesimi al litro

Il Governo ha deciso di intervenire sulle accise, con un taglio di 25 centesimi di euro al litro. Il decreto ministeriali ha attivato il meccanismo dell’accisa mobile: se i prezzi aumentano, i maggiori incassi Iva potranno essere utilizzati per abbattere le accise. La misura sarà finanziate in gran parte con le risorse ottenute grazie a una nuova tassa imposta sui profitti extra dei produttori di energia dovuti al balzo dei prezzi, che sarà del 10 per cento. L’accisa sulla benzina in Italia ammonta a 72,8 centesimi di euro per ogni litro (la seconda più alta d’Europa) e quella sul gasolio è la più esosa della Unione Europa: 61,7 centesimi al litro. All’inizio era stato ipotizzato un taglio di appena 8 centesimi.

Caro benzina: cosa prevede il decreto da 4,4 miliardi. Taglio di 25 centesimi sulle accise, fino alla fine di aprile.
Il premier Draghi ha spiegato che il taglio sulle accise durerà fino a fine aprile (TIZIANA FABI/AFP via Getty Images)

Taglio delle accise, per adesso fino al termine di aprile

La misura, ha spiegato il premier Mario Draghi, sarà sarà valida solamente fino alla fine di aprile: il Governo intende valutare come si comporterà il mercato nel corso delle prossime settimane per poi, eventualmente, decidere se prolungare o meno l’intervento sulle accise. Critica l’Unione Nazionale dei Consumatori, secondo cui il ribasso di 25 centesimi rimane insufficiente: «Conteggiando anche l’Iva al 22 per cento, i prezzi si ridurrebbero di 30,5 cent, ossia, prendendo gli ultimi dati ufficiali del Mite, secondo i quali la benzina in modalità self service viene venduta in media a 2,185 euro al litro e il gasolio 2,155 euro al litro, i carburanti scenderebbero sia sotto la soglia di 2 euro che sotto la soglia di 1,9 euro, ma non tornerebbero nemmeno ai livelli precedenti il conflitto, ai valori pre-guerra».

Non solo taglio delle accise: i buoni benzina esentasse

Il nuovo decreto introduce poi fino a 200 euro di buoni benzina esentasse per il 2022: «L’importo del valore di buoni benzina o analoghi titoli ceduti a titolo gratuito da aziende private ai lavoratori dipendenti per l’acquisto di carburanti, nel limite di euro 200 per lavoratore non concorre alla formazione del reddito».