Caro benzina: cosa prevede il decreto da 4,4 miliardi
Taglio delle accise per benzina, gasolio e Gpl: -25 centesimi al litro sul prezzo del carburante, fino a fine aprile.
Palazzo Chigi ha varato il decreto con misure urgenti per rispondere agli effetti economici e umanitari della guerra in Ucraina: dall’accoglienza dei profughi al caro energia. Il decreto, del valore complessivo di 4,4 miliardi di euro, include anche un intervento per frenare la corsa dei prezzi dei carburanti, che a seguito dell’invasione russa hanno raggiunto valori altissimi, rendendo il pieno un vero lusso.

Taglio delle accise, -25 centesimi al litro
Il Governo ha deciso di intervenire sulle accise, con un taglio di 25 centesimi di euro al litro. Il decreto ministeriali ha attivato il meccanismo dell’accisa mobile: se i prezzi aumentano, i maggiori incassi Iva potranno essere utilizzati per abbattere le accise. La misura sarà finanziate in gran parte con le risorse ottenute grazie a una nuova tassa imposta sui profitti extra dei produttori di energia dovuti al balzo dei prezzi, che sarà del 10 per cento. L’accisa sulla benzina in Italia ammonta a 72,8 centesimi di euro per ogni litro (la seconda più alta d’Europa) e quella sul gasolio è la più esosa della Unione Europa: 61,7 centesimi al litro. All’inizio era stato ipotizzato un taglio di appena 8 centesimi.

Taglio delle accise, per adesso fino al termine di aprile
La misura, ha spiegato il premier Mario Draghi, sarà sarà valida solamente fino alla fine di aprile: il Governo intende valutare come si comporterà il mercato nel corso delle prossime settimane per poi, eventualmente, decidere se prolungare o meno l’intervento sulle accise. Critica l’Unione Nazionale dei Consumatori, secondo cui il ribasso di 25 centesimi rimane insufficiente: «Conteggiando anche l’Iva al 22 per cento, i prezzi si ridurrebbero di 30,5 cent, ossia, prendendo gli ultimi dati ufficiali del Mite, secondo i quali la benzina in modalità self service viene venduta in media a 2,185 euro al litro e il gasolio 2,155 euro al litro, i carburanti scenderebbero sia sotto la soglia di 2 euro che sotto la soglia di 1,9 euro, ma non tornerebbero nemmeno ai livelli precedenti il conflitto, ai valori pre-guerra».
Non solo taglio delle accise: i buoni benzina esentasse
Il nuovo decreto introduce poi fino a 200 euro di buoni benzina esentasse per il 2022: «L’importo del valore di buoni benzina o analoghi titoli ceduti a titolo gratuito da aziende private ai lavoratori dipendenti per l’acquisto di carburanti, nel limite di euro 200 per lavoratore non concorre alla formazione del reddito».