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Caro benzina, lo sciopero è confermato. Antitrust e GdF ispezionano sedi delle big

Giornata intensa per i benzinai, tra la conferma dello sciopero del 25-26 gennaio e le perquisizioni in tutta Italia nelle sedi delle big petrolifere ad opera dell’Autorità garante e della Guardia di Finanza.

16 Gennaio 2023 18:36 Redazione
Caro benzina, lo sciopero è confermato. Antitrust e GdF ispezionano sedi delle big. Domani l'incontro al Mimit per scongiurare la manifestazione

Contrordine: lo sciopero dei benzinai si farà. Dopo averlo «congelato» appena tre giorni fa, grazie ai primi confronti con il governo, i sindacati hanno deciso di andare avanti con la protesta del 25 e del 26 gennaio contro il decreto trasparenza del governo. E lo hanno deciso proprio alla vigilia dell’incontro al Mimit, il ministero delle Imprese e del Made in Italy. Fegica e Figisc Confcommercio sciopereranno per due giorni, a meno di clamorosi dietrofront delle prossime ore, che arriverebbero solo dopo le rassicurazioni chieste da tempo al governo Meloni. Oggi, intanto, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato e la Guardia di Finanza hanno ispezionato diverse sedi delle big del petrolio.

Caro benzina, lo sciopero è confermato. Antitrust e GdF ispezionano sedi delle big. Domani l'incontro al Mimit per scongiurare la manifestazione
Una pompa di benzina (Getty)

Antitrust e Guardia di Finanza a caccia di irregolarità

Le ispezioni hanno riguardato Eni, Esso Italiana, Italiana Petroli, Kuwait Petroleum Italia e Tamoil Italia. Antitrust e Guardia di Finanza si sono mosse dopo che quest’ultima ha trasmesso la documentazione sulle infrazioni riscontrate nell’attività dei mesi scorsi. Oltre mille le pompe ispezionate in tutta Italia grazie all’iniziativa del nucleo speciale Antitrust delle Fiamme Gialle. Nei documenti inoltrati dai finanzieri viene imputato alle società la mancanza di controllo sulla rete di distributori. Le compagnie avrebbero violato l’articolo 20 del Codice del Consumo. Spesso, spiega l’Antitrust, «è risultata difformità tra il prezzo pubblicizzato e quello più alto in realtà applicato; in altri è stata riscontrata l’omessa esposizione del prezzo praticato, ovvero l’omessa comunicazione al portale Osservaprezzi Carburanti, utile al consumatore per trovare la pompa con il prezzo più basso».

Caro benzina, lo sciopero è confermato. Antitrust e GdF ispezionano sedi delle big. Domani l'incontro al Mimit per scongiurare la manifestazione
Un distributore di carburante (Getty)

I gestori confermano lo sciopero

Diversa la situazione legata allo sciopero. I gestori delle pompe di Fegica e Figisc Confcommercio hanno confermato la manifestazione del 25-26 gennaio dopo le continue accuse ricevute di «speculare» sui prezzi. La prima tregua con il governo, quindi, si è subito interrotta. A questo si è aggiunto anche il decreto sulla trasparenza dei prezzi pubblicato sabato dal governo, con sanzioni molto dure per i benzinai. Il presidente di Fegica, Roberto Di Vincenzo, ha dichiarato che «sul caro carburanti continua lo scaricabarile del governo». Bruno Bearzi, presidente della Figisc, si focalizza sull’incontro di domani: «Se non si riparte dal decreto si conferma lo sciopero».

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