Capolista di Calenda pro Putin: «Zelensky nazista, Macron fattorino»
Giornalista e insegnante, ha parlato di strumentalizzazione e dichiarato il suo essere atlantista ed europeista. Ma Calenda sta già «gestendo la cosa».
Il passato social non perdona e, sempre più spesso, può compromettere il proprio futuro politico. Dopo Raffaele La Regina (Pd), costretto a rinunciare alla corsa alle elezioni del 25 settembre per aver messo in dubbio la legittimità dello stato di Israele, ora è Stefania Modestina D’Angelo, capolista nel listino plurinominale di Caserta per il Terzo Polo, ad essere finita al centro delle polemiche. Nel mirino alcuni post su Facebook contenenti dichiarazioni filo putiniane e complottiste che hanno creato non poco imbarazzo tra gli esponenti di Azione.
Capolista di Calenda pro Putin
Dalla guerra in Ucraina «provocata dall’avidità degli Usa e dagli oltranzisti anti Putin» a Volodymyr Zelensky «nemico del suo popolo, nazista ed eroe del Pd» fino a Ursula von Der Leyen ed Emmanuel Macron definiti come «una femme de chambre e un fattorino», sono molte le uscite che vengono contestate alla donna selezionata da Carlo Calenda per rappresentare la sua coalizione nel collegio casertano.
In diverse occasioni la D’Angelo ha anche fatto i complimenti ad Alessandro Orsini, noto per le sue posizioni controverse sul conflitto russo-ucraino, ed espresso sostegno al leader bielorusso Alexander Lukashenko.
A nulla è valsa la rimozione dei contenuti da Facebook, dato che il leader di Azione ha già annunciato che «stiamo gestendo la cosa» e si è assunto la responsabilità di non aver verificato i post prima di candidarla. Non è quindi escluso che la donna, giornalista e insegnante impegnata nel sociale, si veda costretta a fare un passo indietro per non creare ulteriore imbarazzo nel partito.
La difesa: «Sono atlantista, parole strumentalizzate»
Va infatti tenuto presente che le posizioni non abbastanza filoatlantiche di Fratoianni e Bonelli avevano contribuito a causare la rottura del patto tra Azione il Partito Democratico e che, proprio nel simbolo del Terzo Polo, è presente la scritta “Renew Europe” (con riferimento al gruppo del parlamento europeo a cui Macron, che la candidata ha definito con toni poco eleganti, si riferisce).
La D’Angelo si è difesa dichiarando di di essere atlantista, europeista, anti Putin e vittima di strumentalizzazione. Sostenitrice della pluralità di opinioni, ha affermato che il suo è stato soltanto un discostamento dal «pensiero unico» che considera come «la morte di un’intera società». Resta ora da capire se la sua presa di posizione sia abbastanza per Calenda.