Il capolavoro perduto di Antonio Canova, “Maddalena giacente”, va all’asta
Considerata per anni solo una «figura classica», la scultura è stata recentemente riscoperta come opera dello scultore e andrà in vendita in estate. Una sorpresa nel bicentenario della morte dell’artista.
La Maddalena giacente, «capolavoro perduto» di Antonio Canova, come sottolinea Christie’s, andrà all’asta a luglio. La base di partenza per le offerte oscilla tra 5 e 8 milioni di sterline, ossia tra 6 e 9,5 milioni di euro. Nel bicentenario della morte dello scultore, avvenuta il 13 ottobre 1822, dunque, non mancano “sorprese”, legate alla sua arte e anche alla storia del collezionismo.

L’opera di Antonio Canova ritrovata a 200 anni dalla morte dell’artista
La Maddalena giacente è una delle ultime opere realizzate da Antonio Canova prima della morte. Commissionata dall’allora primo ministro britannico Robert Jenkinson, secondo conte di Liverpool, raffigura Maria Maddalena in stato di estati religiosa. Lo scultore lavorò all’opera per tre anni. Del capolavoro si erano perse le tracce ed è stato riscoperto solo recentemente, come spiega Donald Johnston, direttore del dipartimento di scultura di Christie’s: l’opera «non era riconosciuta come un marmo di Canova». O meglio, non lo era più. L’iter della scultura è stato articolato. Alla morte di Jenkinson, nel 1828, è stata acquistata da Lord Ward e, succesivamente, in una vendita all’asta, da Sir Herbert Smith. Nel corso del tempo, è stata esposta in grandi mostre nel Regno Unito. «É stata una delle opere più importanti della mostra Art Treasures a Manchester nel 1857», afferma Johnston. Poi è stata venduta all’asta, con i beni di Witley Court. Ed è proprio in quell’occasione che dell’opera si è “dimenticata” la firma. É stata catalogata, infatti, solo come «figura classica». Così, un’asta ha fatto “perdere” il capolavoro, e un’asta, di fatto, lo fa ritrovare. L’opera, all’epoca comprata da Violet van der Elst, è rimasta nel giardino della sua residenza anche dopo la vendita della proprietà nel 1959. Ed è ancora come «figura classica», che, nel 2002, è stata acquistata, in un’asta di statue da giardino, da una coppia britannica per abbellire il parco della propria villa. La cifra? Appena 5.200 sterline. La scultura, ora in mostra da Christie’s a Londra, sarà poi esposta a New York, dall’8 al 13 aprile, e a Hong Kong, dal 27 maggio fino al primo giugno, in attesa dell’asta, fissata il 7 luglio.
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Mostre e progetti per i 200 anni dalla morte di Antonio Canova
Sono trascorsi 200 anni dalla morte di Antonio Canova. Malato, dopo l’ultima commissione, tornò a Possagno il 7 settembre 1822. L’artista si è spento il 13 ottobre a Venezia, nella casa dell’amico Florian, nei pressi di piazza San Marco. Furono due i funerali per lo scultore: a Possagno, il 25 ottobre, poi il 31 gennaio dell’anno successivo a Roma. Le sue spoglie furono portate al tempio di Possagno, da lui ideato, mentre il cuore a Venezia per custodirlo in un vaso nel Monumento funebre dedicato allo scultore nella Basilica dei Frari. Sono molte le celebrazioni previste per il bicentenario della morte, nel corso dell’anno, a partire dalle mostre fino ad arrivare ai progetti per le scuole, cuore di un’intesa tra Veneto e Lazio. Tra i primi appuntamenti espositivi, Canova, gloria trevigiana. Dalla bellezza classica all’annuncio romantico, dal 14 maggio, a Treviso, al museo Bailo, dedicata al legame tra l’artista e Treviso, prima città a celebrarlo: già nel 1823, furono, infatti, commissionati un busto a Luigi Zandomeneghi e un componimento musicale a Gioachino Rossini, per celebrare la memoria dell’artista.
