Diario del Capitano, data stellare (si fa per dire) 13.10.2021. Tutto pronto per l’ultima missione del Capitano Kirk che si accinge a superare la cosiddetta linea di Kármán, a 100 chilometri di altitudine, a bordo del razzo New Shepard della Blue Origin di Jeff Bezos. Alla bellezza di 90 anni l’attore William Shatner sarà l’uomo più anziano a provare l’emozione di un volo suborbitale. Battendo il recente record detenuto dall’82enne Wally Funk, l’ex aviatrice partita per lo spazio il 20 luglio scorso sempre con la New Shepard. Oltre a Shatner-Kirk, l’equipaggio è composto dalla vicepresidente della missione di Blue Origin Audrey Powers, dal co-fondatore della compagnia di osservazione terrestre Planet Lab Chris Boshuizen e da Glen de Vries, co-fondatore di un’azienda di software francesi. «Le cose che ho solo interpretato da attore, le potrò provare in prima persona», ha detto Shatner. «Al ritorno voglio raccontarvi come mi sono sentito davvero quando ho visto le cose che abbiamo studiato solo in modo indiretto. Stavolta vado nello Spazio in prima persona».
Well, the crew of #ns18 — the “snake bites” have graduated from @blueorigin training! @WilliamShatner @DrChrispyMusic @AudreyKPowers pic.twitter.com/khn4iiED2d
— Glen de Vries (@CaptainClinical) October 12, 2021
Shatner, di origini canadesi, ha vestito i panni del capitano Kirk per tutti e i tre anni della fortunata serie televisiva ed è stato protagonista di uno dei primi baci interrazziali della tivù. Nell’episodio Plato’s Stepchildren, decimo della terza stagione andato in onda per la prima volta sulla Nbc il 22 ottobre 1968, il Capitano Kirk bacia l’ufficiale Nyota Uhura interpretata da Michelle Nichols. La scena ovviamente fece scalpore. Nella sua autobiografia Shatner raccontò che le labbra dei due nemmeno si toccarono. Ricostruzione smentita da Nichols (il bacio secondo l’attrice ci fu e fu vero) che anzi ai tempi puntò i piedi con la Nbc perché non tagliasse la scena.
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Uhura campionessa nella battaglia per i diritti civili e per la parità di genere
Se Shatner sarà il primo 90enne a volare davvero nello spazio, Nichols nei panni di Uhura è stata una delle prime donne afroamericane a interpretare un ruolo di primo piano in una serie televisiva negli Anni 60. Del resto l’intera serie Star Trek ha contribuito ad abbattere pregiudizi razziali e di genere lanciando, nel lontano 1966, messaggi di uguaglianza e pace, a partire dal lunga vita e prosperità, il saluto vulcaniano di Spock. Nichols oggi 89enne, è protagonista di Woman In Motion: Michelle Nichols, documentario disponibile su Paramount+ che racconta della collaborazione dell’attrice con la Nasa per reclutare persone di colore e donne a partire dagli Anni 70.
"She ended up changing the world."
"Woman in Motion" is heading to @paramountplus this June! ✨ #FirstContactDay #StarTrek pic.twitter.com/1pTvRVQDPX
— Star Trek (@StarTrek) April 5, 2021
Il ruolo di Uhura contribuì infatti anche alla battaglia per la parità di genere. Nel 1977, l’attrice entrò nel cda del National Space Institute e con la sua società di consulenza la Women in Motion aiutò la Nasa a reclutare aspiranti astronauti. In soli quattro mesi presentò 8 mila domande di cui 1.600 erano di donne e mille tra afroamericani, latini e asiatici. Tra i “suoi” candidati anche le prime due donne nello spazio – Sally Ride e Judy Resnik – e i primi due astronauti afroamericani: Guion Stewart Bluford Jr. e Ronald McNair.
George Takei e la frontiera dei diritti della comunità Lgbt
Dell’equipaggio della prima Enterprise non va poi dimenticato il timoniere Hikaru Sulu interpretato da George Takei, oggi 84 anni. Nell’ottobre del 2005, in un articolo sul periodico Frontiers, Takei fece ufficialmente coming out. «Non si tratta di uscire allo scoperto, frase che fa pensare ad aprire una porta e oltrepassarne la soglia», spiegò. «Si tratta piuttosto di un lungo cammino attraverso quello che all’inizio era una specie di stretto corridoio che via via si allarga». Alla domanda se Sulu fosse gay, Takei ha risposto che preferisce pensare che nel XXIII secolo l’umanità si occuperà d’altro. Solo con il film Star Trek Beyond Sulu diventa ufficialmente omosessuale. Scelta tra l’altro contestata da Takei.
Happy #TrekTuesday, friends. 🖖🏼 pic.twitter.com/UCqbEiG7yz
— George Takei (@GeorgeTakei) October 12, 2021
George Takei è da sempre in prima linea per i diritti della comunità Lgbt. Nel 2011 per esempio si dichiarò contrario alla legge del Tennessee che proibiva l’uso della parola gay nelle scuole. Nel 2020 invece con i suoi 3,2 milioni di follower su Twitter, fece in modo che l’hashtag #ProudBoys, il gruppo di suprematisti bianchi Usa, omofobi e xenofobi, diventasse un veicolo di pace amore e tolleranza. Chiamati in causa dall’allora presidente Donald Trump – che durante un faccia a faccia con Joe Biden disse «Stand back, stand by» – nel giro di poche ore i Proud Boys invasero i social con la loro propaganda d’odio. Takei allora lanciò una controcampagna su Twitter.
I wonder if the BTS and TikTok kids can help LGBTs with this. What if gay guys took pictures of themselves making out with each other or doing very gay things, then tagged themselves with #ProudBoys. I bet it would mess them up real bad. #ReclaimingMyShine
— George Takei (@GeorgeTakei) October 1, 2020
«Mi chiedo se la community dei Bts (band musicale sudcoreana con molti fan sulla piattaforma, ndr) e di TikTok possano aiutare quella Lgbt», cinguettò Takei chiedendo l’aiuto dei supporter dei Bts e del KPop che poco tempo prima avevano gabbato Trump prenotando posti a una sua convention poi rimasti vuoti. Detto, fatto. Di lì a poco l’hashtag #ProudBoys esaltava un altro orgoglio, non bianco ma arcobaleno. All’attore è stato dedicato l’asteroide 7307 Takei. Altri due “pietroni” sono stati dedicati a Gene Roddenberry, il creatore della saga fantascientifica, e a Michelle Nichols.