La capitale del Kazakistan tornerà a chiamarsi Astana
Nel 2019, il nome era Nursultan.
La capitale del Kazakistan cambia di nuovo nome. L’ultima volta era accaduto tre anni fa, quando era stata chiamata Nursultan. Ora Kassym-Jomart Tokayev le restituisce il nome originale di Astana. Il nome precedente riprendeva il nome del predecessore Nursultan Nazarbayev. Le recenti proteste sul prezzo del carburante hanno posto l’accento anche sulla questione della corruzione e sul precedente Governo. Da qui, la scelta di tornare al nome originale.
Capitale del Kazakistan, ritorna il vecchio nome
Gli abitanti della capitale sono abbastanza abituati ai cambi repentini di nome. Infatti, all’inizio della sua Storia i russi la chiamarono Akmolinsk. Negli anni Sessanta cambia nome in Tselinograd. Quando il Kazakistan diventa Stato indipendente dalla Russia, il nome diventa Akmola. Il nome passa quindi in Astana negli anni Novanta.

Nel 2019 ancora un cambiamento, in Nazarbayev. Oggi la città cambia di nome e ritorna al nome precedente, Astana, che significa capitale in kazako. Dopo le proteste che hanno portato a circa 230 morti, con Tokayev si arriva un referendum costituzionale, che serve a rendere più democratico il potere, prima accentrato sulla figura del presidente.
La votazione
La votazione non sarebbe stata del tutto libera secondo le organizzazioni internazionali e gli osservatori terzi. Il ritorno al passato può essere anche un modo per cercare di far dimenticare il predecessore. Secondo questi enti internazionali, le riforme invocate dal nuovo presidente Tokayev sarebbero solo una facciata.

«Come sapete, un gruppo di deputati al parlamento ha proposto di restituire il vecchio nome di Astana alla capitale del Kazakistan. Il presidente è stato informato di questa iniziativa dai deputati, i quali, a loro volta, si sono avvalsi delle proposte più volte espresse durante gli incontri con la popolazione, oltre che nei numerosi appelli dei cittadini durante il referendum. La proposta dei parlamentari è inclusa nel disegno di legge costituzionale con il consenso del capo dello stato». Così ha annunciato il portavoce del presidente, Ruslan Zheldibay.