Chef ancorato alle proprie radici che mette in primo piano la genuinità degli ingredienti, Antonino Cannavacciuolo ha rilasciato un’intervista per commentare la sua carriera nel mondo della ristorazione lasciandosi andare anche a dettagli sulla sua vita familiare: «Ho vissuto senza un padre: lui al mattino aveva la scuola, al pomeriggio il ristorante. (…) Vorrei fermarmi, ma non lo farò».

Antonino Cannavacciuolo: il 2022 un anno di successi
Antonino Cannavacciuolo proviene da Vico Equense, un piccolo paese nella costiera di Sorrento. Grazie alla sua tenacia è riuscito a vincere la scommessa fatta con il padre, ovvero quella di diventare un grande cuoco e, soprattutto, essere felice. Il 2022 è stato sicuramente il suo anno, in quanto ha conquistato la terza stella Michelin nel suo ristorante Villa Crespi, presso il lago d’Orta.
Ma non solo. Lo scorso anno è stato anche un momento di soddisfazione per aver raggiunto l’equilibrio tra lavoro e vita personale: «Diciamo che è stato davvero l’anno in cui ho avuto la conferma che i 25 anni spesi a fare questo mestiere hanno un senso». Ha inoltre aggiunto: «Mai fatta una vacanza: anche quando vado fuori per divertimento mi porto sempre il mio lavoro. il sogno? Starmene su una barca, in silenzio. Soli io e il pesce».

Le parole sul padre
Queste infine le dichiarazioni sulla famiglia: «Io ho vissuto senza mio padre. Dico sul serio. Lui aveva la scuola al mattino. E poi il lavoro al ristorante, parliamo di lavori davvero difficili e usuranti. Lavori per i quali non si riesce a fare una vita normale. Ecco perché lui non voleva assolutamente che io facessi il cuoco. Sognava che avessi un’esistenza diversa. E invece io sentivo che quella era la mia strada. La mia passione vera. Quando glielo spiegai, parlandogli col cuore aperto, mi disse solo: se vuoi fare questo lavoro fallo, ma devi essere sicuro che sei spinto da una passione vera. Altrimenti soffrirai tanto».