La conferma della grande intelligenza dei cani arriva da uno studio pubblicato su Royal Society Open Science e compilato da un team di studiosi ungheresi. Questi, dopo più di due anni di esperimenti, sono riusciti a dimostrare come alcune razze siano perfettamente in grado di comprendere il linguaggio umano, riconoscendo e memorizzando il nome dei giocattoli con cui, ogni giorno, i padroni li intrattengono.
Un lungo giro del mondo alla ricerca della razza adatta
Dopo aver girato in lungo e in largo il mondo alla ricerca di animali in possesso di quest’abilità, evidentemente rara, gli scienziati sono riusciti a mettere insieme un campione di sei border collie. Reputati all’altezza dello studio, hanno superato una selezione basata sulla conoscenza di più di 28 nomi di giochi. Così l’ungherese Max, la brasiliana Gaia, l’olandese Nalani, l’americano Squall, il norvegese Whisky e lo spagnolo Rico sono stati coinvolti nella Genius Dog Challenge. «Questi cani hanno un dono: sono capaci di apprendere, a una velocità fuori dal comune, informazioni solitamente incomprensibili ai loro simili», ha spiegato al Guardian la dottoressa Claudia Fugazza, ricercatrice alla Eötvös Loránd University di Budapest e capo della squadra che ha curato il lavoro. «In un primo momento, abbiamo riscontrato che riuscivano a imparare il nome di un giocattolo solo dopo averlo sentito per quattro volte. Ma, con un tempo di assimilazione così breve, era praticamente impossibile aspettarsi che lo ricordassero per sempre». Quindi, per stimolarli a fare di più, i proprietari hanno insegnato loro dapprima sei nomi in una settimana, successivamente altri dodici. «Questo ci ha permesso di vedere come, per razze così talentuose, non era affatto una missione impossibile ricordarli. Anzi, una vera e propria passeggiata», ha aggiunto la dottoressa Shany Dror, che ha paragonato il ritmo di apprendimento dei border collie a quello dei bambini di 18 mesi, l’età in cui iniziano a costruire il loro vocabolario e a mettere insieme le parole in frasi di senso più o meno compiuto. La riuscita della prova è stata confermata a distanza di due mesi dal fatto che i cani ricordassero ancora tutto alla perfezione.

Alla Genius Dog Challenge anche un pastore tedesco e un pechinese
Ovviamente, non si tratta di un talento limitato a una sola razza. «Grazie alla Genius Dog Challenge siamo riusciti a individuare anche altri elementi validi, tra cui un pastore tedesco, un pechinese, un piccolo pastore australiano e diversi meticci», ha ribadito Dror. Prendendo in esame questi animali, gli esperti sperano di poter approfondire le dinamiche alla base della relazione tra uomo e cane. «Si tratta di un ottimo strumento per osservare con maggiore attenzione l’evoluzione del comportamento umano rispetto ad altri esseri viventi», ha sottolineato il professor Ádám Miklósi, «Questi piccoli talenti ci offrono l’opportunità di esaminare in che modo le altre specie arrivino a decifrare il nostro linguaggio e come assimilare nuovi termini influenzi pesantemente la nostra visione del mondo». Sebbene la challenge si sia conclusa, Fugazza e i suoi colleghi sono intenzionati ad assoldare nuovi cuccioli per ulteriori approfondimenti. Aderire all’iniziativa è facile: chiunque creda di possedere un cane provvisto di una memoria fuori dal normale può iscriverlo rapidamente attraverso l’apposito sito web.