Dal Canada al Sudafrica, i 10 crateri meteoritici sparsi per il mondo

Fabrizio Grasso
05/04/2022

La Terra ospita voragini, testimonianza dell’impatto di enormi asteroidi. Alcuni hanno originato dei laghi, altri custodiscono intere città. I 10 più suggestivi sparsi nei cinque continenti.

Dal Canada al Sudafrica, i 10 crateri meteoritici sparsi per il mondo

Sebbene oggi sia un fenomeno particolarmente raro, in passato l’impatto degli asteroidi sulla Terra era sicuramente più frequente. L’evoluzione del nostro pianeta è stata scandita da fasi turbolente, durante la quale non sono mancati impatti con meteoriti da cui sono derivate voragini sulla crosta. Fra queste, la più celebre è Chicxulub, oggi sepolta sotto l’isola dello Yucatan, in Messico, da cui è derivata l’estinzione dei dinosauri circa 65 milioni di anni fa. In tutto il globo però vi sono numerosi crateri meteoritici diventati attrazione turistica. Alcuni si sono riempiti di acqua, originando così laghi. Principale esempio è l’occhio di cristallo degli Inuit, il Pingualuit nel Canada artico. È però solo uno dei 10 crateri più suggestivi sparsi sulla Terra, tra cui il Wolfe Creek americano e il Roter Kamm nel deserto del Namib.

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I 10 crateri meteoritici più incredibili della Terra

1. Pingualuit (Canada), il cratere dall’acqua cristallina

All’estremo nord del Quebec, in Canada, si trova Pingualuit o, come lo chiamano gli Inuit, “occhio di cristallo”. Si tratta di un enorme cratere di 3,5 chilometri di diametro e 10 di circonferenza, formatosi circa 1,4 milioni di anni fa. In base alle dimensioni e alla profondità, che raggiunge circa 400 metri, gli esperti ritengono sia frutto di un’esplosione 8500 volte più potente della bomba atomica di Hiroshima. Di forma quasi perfettamente circolare, è oggi si è riempito grazie alle abbondanti piogge che caratterizzano la zona. La sua acqua è considerata la seconda più pura del mondo, alle spalle del lago Mashu in Giappone, e ospita diversi esemplari di salmerino alpino. Gli scienziati ancora non sono riusciti a spiegare come siano arrivati lì, dato che non vi sono ruscelli che collegano lo specchio d’acqua ad altri fiumi o laghi.

2. Meteor Crater (Stati Uniti), il cratere “più giovane” del mondo

Restando nel continente americano è possibile visitare il Meteor Crater, in Arizona. La depressione si trova su un altopiano a est di Flagstaff, nel nord del Paese e ha un’origine molto recente. Gli esperti infatti ritengono risalga a 50 mila anni fa ed è, come sottolinea la Nasa, «straordinariamente conservato rispetto ad altri sul pianeta». Misura 1,2 chilometri di diametro e ha una profondità di circa 180 metri, mentre l’asteroide che l’ha generato si presume misurasse da 30 a 50 metri con un peso di 175 milioni di tonnellate. Grazie alle immagini dal satellite si può notare un’area bianca attorno al cratere, contenente i detriti di calcare e arenaria espulsi al momento della collisione.

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Il Meteor Crater in Arizona visto dall’alto (Getty)

3. Wolfe Creek (Australia), un cratere di “soli” 120 mila anni

Fra le attrazioni imperdibili dell’Australia occidentale c’è Wolfe Creek. Secondo l’Australian Parks and Wildlife Service, si tratta del «secondo cratere più grande al mondo da cui sono stati raccolti frammenti di meteoriti (il più grande è il Meteor Crater in Arizona, ndr.)». Situato al centro dell’omonimo parco nazionale, è facilmente raggiungibile con l’auto a circa 100 chilometri di distanza dalla cittadina di Halls Creek. Un recente studio dell’università di Portsmouth ha datato l’impatto a soli 120 mila anni fa, frutto dell’impatto di un asteroide di 15 metri e pesante 14 mila tonnellate.

4. Kaali (Estonia), i nove crateri del dio del sole Ukko

Sull’isola estone di Saaremaa si trovano invece i nove crateri di Kaali, che prendono il nome dall’omonimo villaggio vicino. Recenti studi hanno permesso di datare la loro origine fra 4 mila e 7600 anni fa a seguito dell’impatto di un unico meteorite sulla crosta terrestre. Risalenti dunque all’età del bronzo scandinava, hanno dato vita a diverse leggende che hanno trovato spazio nella mitologia locale. Gli antichi infatti credevano che fossero opera di Ukko, dio del Sole, che mentre rimediava a un furto da parte del malvagio mago Louhi ha perso una scintilla. Questa, colpendo il suolo, ha dato vita ai crateri.

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Il Kaali lake, parte dei 9 crateri in Estonia alla base della mitologia locale (Twitter)

5. Lonar (India), l’unico fra i crateri ad essersi formato nel basalto

Nell’altopiano indiano di Deccan si trova invece il cratere Lonar, identificato dagli scienziati a metà 800, che oggi ospita anche un lago salato. Originatosi fra 35 mila e 60 mila anni fa, secondo i dati della Nasa, ha un diametro di 1,8 chilometri. Sarebbe nato in seguito all’impatto di un meteorite iperveloce sulla roccia basaltica, l’unico caso al mondo. Anticamente, i locali credevano fosse frutto della lotta fra Vishnu e il gigante-demone Lonasura, il cui sangue ha poi riempito il cratere e formato il lago. La British Library afferma che la zona ospitava nel XII secolo diversi templi, molti dei quali oggi in rovina. Come riporta il Times of India, il governo intende identificarlo come zona umida al fine di migliorarne la tutela e la conservazione.

6. Nördlingen Ries (Germania), il cratere che contiene una città

Uno dei crateri più famosi al mondo si trova in Germania, nell’area a nord del Danubio, e deve la sua notorietà a un elemento davvero singolare. Il Nördlingen Ries infatti ospita al suo interno un’intera città, tanto che la sua forma può essere ammirata per intero solamente dall’alto dato che le mura esterne dell’area urbana ne evidenziano la circonferenza. Curiosamente, per molti edifici fu utilizzata roccia mista a minerali del meteorite, costituiti anche da minuscoli diamanti di 0,2 millimetri.

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La città di Nördlingen Ries in Germania sorge in un cratere (Twitter)

7. Vredefort (Sudafrica), il più grande cratere da impatto al mondo

Con un diametro di 300 chilometri, il Vradefort in Sudafrica è il più grande cratere meteoritico al mondo. Gli scienziati della Nasa ritengono però che la sua dimensione originaria potrebbe essere stata molto più ampia, dato che l’impatto risale a oltre 2 miliardi di anni fa. «La collisione fu talmente violenta da sollevare e capovolgere una porzione di crosta terrestre di 25 chilometri», ha detto Roger Gibson dell’Università del Witwatersrand. I più ritengono che l’asteroide che lo creò avesse un diametro di 10 chilometri, ma alcune teorie parlano persino di un corpo celeste da 250 chilometri. Il cratere si trova a sud-ovest di Johannesburg ed è oggi parte del Patrimonio mondiale dell’umanità per l’Unesco.

8. Roter Kamm (Namibia), nel deserto si apre una finestra su Marte

Sembrerebbe di essersi smarriti su Marte, eppure è solo uno scorcio del Roter Kamm, cratere nel deserto del Namib. Si trova nel Parco Nazionale di Tsau Khaeb, area mineraria nel sud-ovest della Namibia, e ha un diametro di 2,5 chilometri e una profondità di circa 130 metri, dato variabile per lo spostamento delle sabbie. Come riporta il sito dell’Esa, ha avuto origine circa 5 milioni di anni fa a seguito dell’impatto di un asteroide grande quanto un veicolo a motore di grandi dimensioni che, tuttavia, si è completamente disintegrato dopo la collisione tanto che gli esperti non hanno rinvenuto alcun frammento.

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Il Roter Kamm, depressione nel deserto del Namib (Twitter)

9. Tnorala (Australia), il terreno sacro per gli aborigeni

La maggior parte degli studi mondiali sui crateri meteoritici ha coinvolto il Tnorala, in Australia. Noto anche come Gosses Bluff, si trova nel cuore del Paese ed è sacro per gli aborigeni. Ancora oggi esponenti delle tribù locali accolgono i visitatori chiedendo loro di mostrare rispetto e vietando di camminare lungo il bordo della depressione in onore delle divinità. Credono infatti che la sua formazione sia frutto di una danza divina fra le stelle e che, durante la cerimonia, un loro marsupio contenente un bambino cadde sulla Terra. La Nasa conferma che si formò per colpa di una meteora circa 142 milioni di anni fa.

10. Tswaing (Sudafrica), la culla della biodiversità sudafricana

A circa 25 chilometri da Pretoria si trova invece Tswaing, cratere in passato noto come Pretoria Saltpan. Il suo ottimo stato di conservazione ha indotto gli esperti a definirlo un libro aperto per studiare la storia climatica della Terra. Con i suoi 1,4 chilometri di diametro, risale a circa 220 mila anni fa e si trova all’interno di un’area protetta di quasi 2 mila ettari. Al suo interno vivono centinaia di specie animali e vegetali tra cui uccelli, rane, rettili e mammiferi, mentre nelle vicinanze sorge un museo che ne racconta la storia e le particolarità.

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Tswaing, in Sudafrica, ospita una ricca biodiversità (Twitter)