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Toni e fulmini

A Venezia rilanciò Recoba, a Palermo mise insieme una colonia di futuri campioni del mondo. Dal Chino a Dybala, ultima joya rosanero, i fuoriclasse scoperti o rivalutati nelle squadre di Maurizio Zamparini.

1 Febbraio 2022 11:191 Febbraio 2022 12:33 Giovanni Sofia
Zamparini, da Recoba a Dybala: dieci grandi campioni di Venezia e Palermo

Istrionico, fumantino, polemico e vulcanico. Appassionato e mangia-allenatori, ma soprattutto profondo conoscitore di calcio, su cui, finché ha potuto, ha riversato anche ingenti investimenti. Il pallone piange Maurizio Zamparini, certo che un personaggio così mancherà terribilmente a un universo sempre più piatto. Ridurre tutto a una questione di carattere, tuttavia, sarebbe un’ingiustizia. L’ex numero uno di Venezia e Palermo aveva infatti un debole per il talento. Sapeva riconoscerlo, scovarlo o rilanciarlo. Per rendersene conto basta un’occhiata rapida alle rose messe insieme sotto la sua gestione. Qualità al potere e una buona dose di nostalgia.

Morto Maurizio Zamparini, era stato presidente di Palermo e Venezia
Maurizio Zamparini e Dybala (Getty)

I dieci campioni scoperti o rilanciati da Zamparini

1- Alvaro Recoba, l’eroe di Venezia 

Per salvare il Venezia serviva un’impresa epica e soprattutto un eroe. Ad Alvaro Recoba sono bastati sei mesi per portare a termine il compito. Dotato di una tecnica sopraffina, direttamente proporzionale all’indolenza, era arrivato all’Inter nel 1997, finendo presto in panchina. Spezzoni e qualche magia. Un anno e mezzo dopo, complice la concorrenza spietata, per il Chino il campo era diventato un miraggio, così sposò la causa persa dei lagunari, trasformandola in una favola. Diciannove presenze, da gennaio a giugno del 1999, dieci gol e permanenza in cassaforte.

2- Mario Alberto Santana, col Palermo in Paradiso e all’inferno

È arrivato in B dall’Argentina, fallendo all’ultima curva il primo assalto al massimo campionato. Poi è tornato a Palermo e ha sfiorato la Champions League. Mario Alberto Santana alla Sicilia deve molto, per questo quando l’epoca d’oro è finita e la carta d’identità ha iniziato a pesare, ha preferito fare marcia indietro. Si è calato nella realtà della serie D e ha trascinando i rosanero di nuovo tra i professionisti, togliendosi lo sfizio di diventare l’unico calciatore ad aver segnato con quella maglia in A, B, C e D.

3- La consacrazione di Luca Toni

Approdato a Palermo, per la cadetteria era già un lusso. L’implicita dichiarazione di voler puntare senza mezzi termini alla promozione in Serie A. Nessuno, però, immaginava potesse diventare da lì a un paio d’anni il centravanti della nazionale campione del mondo. Luca Toni, ottimo attaccante di provincia, a Palermo si è riscoperto bomber implacabile: 50 gol in due anni, trenta in B, venti in A e un volo per Firenze, trampolino di lancio per le memorabili notti tedesche dell’estate 2006.

4- Andrea Barzagli, campione del mondo e di Germania

Da un campione del mondo a un altro, Andrea Barzagli rientra nel blocco rosanero che ha fatto grande l’Italia in Germania. Non solo perché in Azzurro ha vinto un mondiale, ma perché lì, esattamente come Toni e Zaccardo, è riuscito a conquistare lo scudetto. Quasi 150 partite a Palermo prima di andare per tre stagioni a Wolfsburg, prendersi il titolo e rientrare. Alla Juventus, il difensore troverà una seconda giovinezza, tantissimi trofei e due compagni di reparto del calibro di Chiellini e Bonucci. Insieme saranno la Bbc.

5- L’estate da sogno di Fabio Grosso

Nell’estate del 2006 era già stato ceduto all’Inter. Ma erano state le prestazioni col Palermo a fargli guadagnare un posto tra i 23 del mondiale tedesco. Per quel terzino sinistro, il commissario tecnico Marcello Lippi decise di dirottare Gianluca Zambrotta sulla corsia di destra. Il resto fa parte delle pagine più belle del pallone Azzurro. Fabio Grosso guadagnò il rigore con l’Australia, sbloccò il risultato contro la Germania e, in finale, segnò il penalty che valse la coppa. What else?

Zamparini, da Recoba a Dybala: dieci grandi campioni di Venezia e Palermo
Fabio Grosso (Getty)

6- Barone e Zaccardo, la classe operaia va in paradiso

Uno è passato alla storia per la corsa forsennata accanto a Pippo Inzaghi. L’altro per la sfortunata autorete contro gli Stati Uniti. Le diapositive mondiali di Barone e Zaccardo non sono da strapparsi i capelli, eppure chiunque firmerebbe adesso per trovarsi al loro posto, specie alla luce dell’esito della spedizione tedesca del 2006. Ci si dimentica troppo facilmente, inoltre, che essere lì significa aver giocato a livelli altissimi, figurare tra i migliori 23 di un Paese in grado storicamente di sfoggiare talento e quantità. Loro ci sono riusciti con la maglia del Palermo e di diritto entrano in top ten.

7- Edinson Cavani, il matador rosanero

Il 2007 fu l’anno dell’arrivo in Italia Edinson Cavani. Centravanti uruguagio, a Palermo rimase quattro stagioni e a Zamparini costò cinque milioni. Al triplo, lo avrebbe rivenduto al Napoli, mangiandosi addirittura le mani, perché la plusvalenza sarebbe potuta essere nettamente superiore. Sotto il Vesuvio, diventò il matador, guadagnandosi la ribalta internazionale e i soldi del Paris Saint Germain.

Zamparini, da Recoba a Dybala: dieci grandi campioni di Venezia e Palermo
Edinson Cavani e Javier Pastore (Getty)

8- Javier Pastore, el flaco al Barbera

Dimenticate la fotocopia sbiadita vista a Roma di recente. Javier Pastore a Palermo era un calciatore dalla tecnica sopraffina e i colpi del predestinato. Elegante nell’incedere palla al piede, ci mise poco a conquistare il pubblico siciliano e stregare gli addetti ai lavori. Due stagioni, 14 gol n serie A e un altro volo con destinazione Parigi. Gli sceicchi per aggiudicarselo verseranno 43 milioni, appena sei e mezzo era costato a Zamparini.

9- Josip Ilicic, galeotto fu il preliminare di Europa League

Il presidente lo vide in campo e lo volle subito. Fu sufficiente una partita per farsi sedurre dal talento caracollante di Josip Ilicic, all’epoca centrocampista del Maribor. Lo sloveno al termine del preliminare di Europa League, che vide la sua squadra opposta al Palermo, si trasferì in Italia, insieme al collega Bacinovic. L’impatto con la Serie A fu devastante e nelle prime sei gare segnò quattro gol. Oggi il fantasista gioca all’Atalanta e sta attraversando un periodo complicato, ma quando è in giornata i colpi restano un piacere per gli occhi.

Zamparini, da Recoba a Dybala: dieci grandi campioni di Venezia e Palermo
Josip Ilicic (Getty)

10- Paulo Dybala, l’ultima joya rosanero

In Sicilia arrivò appena 19enne proveniente dalla Serie B argentina, nel momento in cui il giocattolo Palermo mostrava i primi segni di cedimento. Retrocessione al primo anno, promozione e ritorno in A al secondo. Quindi la definitiva consacrazione. Tredici gol gli varranno la chiamata della Juventus, dove tuttora gioca e gonfia la rete, sebbene con meno continuità rispetto al passato.

 

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