Campari, lite per l’eredità: assolti Luca Garavoglia e altri tre
L'accusa era di falso ideologico.
Per la vicenda dell’eredità della società Campari sono stati assolti Luca Garavoglia, la sorella Alessandra, lo zio Michele Magno e il loro procuratore Giovanni Berto. L’accusa era di falso ideologico. Il giudice per le udienze preliminari Alessandra Di Fazio ha scelto la strada dell’assoluzione per il presidente della società e per i suoi parenti, oltre che per il procuratore. Il processo era con la formula del rito abbreviato. Per l’accusa di omissione di atti di ufficio per il notaio Carlo Munafò con la richiesta di rinvio a giudizio da parte della procura, il professionista è stato prosciolto.
Campari, per le accuse sull’eredità assolto Luca Garavoglia
Maddalena Garavoglia aveva denunciato i familiari di essere stata esclusa dall’inventario dei beni della madre dietro al marchio. I fatti risalirebbero al 2017. Il pubblico ministero aveva chiesto quindi la condanna a 6 mesi di reclusione convertiti in una pena pecuniaria di 45 mila euro per Garavoglia e la condanna a 4 mesi convertiti in 30 mila euro ciascuno per gli altri 3 imputati. Secondo il giudice per le udienze preliminari il fatto non sussiste. Il patrimonio del Gruppo Campari è stimato in oltre 5 miliardi di dollari.

Il processo si sarebbe dovuto svolgere lo scorso 5 ottobre, ma era stato poi spostato a oggi, 9 novembre.
I rapporti tra Luca Garavoglia e la sorella Maddalena
I primi screzi tra Maddalena e gli altir membri della famiglia risalgono a quando la donna, negli anni 2000, fu estromessa dalla società con un aumento di capitale. Maddalena fece quindi causa alla sua famiglia. Sei anni dopo vinse il processo e ottenne 100 milioni di euro di risarcimento. Nel 2010, la madre, Rosa Anna Magno, escluse la donna dall’eredità e chiese che lei e i suoi figli non entrassero nella camera mortuaria.

Rosa Anna morì nel 2016, lasciando un patrimonio di 3,3 miliardi di dollari. Maddalena venne poi a sapere che era stato effettuato l’inventario dei beni della madre senza di lei e aveva quindi proceduto con la denuncia, che ora si conclude con l’assoluzione per tutte le persone coinvolte.