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Scavare montagna, vedere cammello

Uno studio ha finalmente datato le sculture della provincia di Al Jawf, in Arabia Saudita. Risalirebbero a oltre 8 mila anni fa e sarebbero le più antiche del mondo a soggetto a animale.

16 Settembre 2021 14:02 Redazione

Finalmente catalogate, sarebbero le sculture di animali più antiche del mondo. Un nuovo studio, pubblicato sul Journal of Archeological Science, ha analizzato le ventuno sculture di cammelli, cavalli e specie simili rinvenute nel 2018 nella provincia di Al Jawf, nel nord-ovest dell’Arabia Saudita, facendole risalire a 7-8000 anni fa. La ricerca è stata condotta dal Ministero della Cultura saudita, che ha lavorato assieme all’Istituto Max Planck per la scienza della storia umana, al Centro nazionale francese per la ricerca scientifica e all’Università King Saud di Ryad.

Le sculture saudite più antiche delle piramidi

Inizialmente datate intorno alla nascita di Cristo per via della somiglianza con i rilievi di Petra, celebre città della Giordania, potrebbero essere ben più antiche persino delle piramidi e di Stonehenge, risalendo addirittura a 8000 anni fa. Secondo quanto riporta oggi la Bbc, le sculture sarebbero dunque persino antecedenti all’addomesticazione dei cammelli, tappa fondamentale nello sviluppo economico del paese. Per effettuare l’analisi, gli scienziati hanno valutato i modelli di erosione del terreno che hanno permesso di scandagliare più a fondo i segni lasciati dagli strumenti di costruzione. Come sottolinea il Daily Mail, fondamentali sono state anche le osservazioni sui danni atmosferici e sui frammenti caduti al suolo, nonché lo studio della densità degli strati più alti della roccia.

Catalogate le sculture di cammelli dell'Arabia Saudita: risalirebbero a 8 mila anni fa e sarebbero le più antiche con soggetto animale
Le sculture che raffigurano i cammelli in Arabia Saudita (Getty)

Arabia Saudita, un paesaggio profondamente diverso

Al momento della loro creazione, il paesaggio naturale circostante doveva presentarsi profondamente diverso rispetto a oggi. Gli scienziati sostengono infatti che l’Arabia Saudita fosse ricoperta da pianure erbose punteggiate da laghi piuttosto che dai deserti che siamo abituati a conoscere. Al momento non è chiaro il motivo che ha spinto la popolazione antica a creare alcune sculture che ritraessero i cammelli. Fra le ipotesi più accreditate c’è quella che suggerisce possano costituire il segnale per un punto di ritrovo delle tribù nomadi.

«Ora possiamo collegare il sito a un preciso periodo della preistoria», hanno detto i ricercatori al Daily Mail. «Si tratta dell’epoca in cui le popolazioni pastorali dell’Arabia settentrionale creavano arte rupestre e costruivano grandi strutture in pietra chiamate mustatil (dall’arabo, rettangolo, ndr.)». Interessante anche notare come molte incisioni siano state effettuate diversi metri al di sopra il suolo: ciò indicherebbe indirettamente anche una buona conoscenza e padronanza delle tecniche di costruzione, dato che gli artigiani hanno dovuto fare quasi certamente uso di impalcature.

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