Protesta Canada, Musk in un meme paragona Trudeau a Hitler
Il post pubblicato su Twitter immortalava il fuhrer che si diceva stanco del paragone con il premier. È sparito nel giro di qualche ora ma, immortalato in diversi screen shot e diventato virale, ha scatenato una bufera sul numero uno di Tesla.
Adolf Hitler in primo piano si dice stanco di essere paragonato a Justin Trudeau. A pubblicare il meme su Twitter, Elon Musk, fondatore di Tesla e uomo più ricco al mondo. Il post, che voleva manifestare contrarietà all’atteggiamento del primo ministro canadese verso le proteste dei camionisti canadesi, è successivamente scomparso, ma nelle poche ore online ha ottenuto 35 mila like e, come spesso accade in rete, è stato immortalato all’interno di numerosi screen shot. La cassa di risonanza ha portato a intervenire sulla vicenda anche il museo di Auschwitz-Birkenau che ovviamente ha condannato con fermezza il paragone, definito «irrispettoso della memoria di tutte le vittime. Un gesto che fa male a molte persone».
A chiudere il cerchio sulle accuse di discriminazione e segregazione razziale negli stabilimenti Tesla in California, il meme nazista di Elon Musk contro Trudeau. Usare il volto di Hitler per fare ironia è aberrante, soprattutto se a farlo è l’uomo più ricco del mondo. #matrice pic.twitter.com/4R0WI4136u
— Alekos Prete (@AlekosPrete) February 17, 2022
I commenti al post su Hitler di Elon Musk
Anche la Commissione degli ebrei americani ha condannato il meme: «Musk può anche credere che paragonare Justin Trudeau a un dittatore genocida che ha sterminato milioni di persone sia un modo appropriato di criticare politiche che non lo trovano d’accordo. Non lo è. Non lo è mai. Musk chieda scusa e trovi un altro modo per dare voce al suo malcontento». Ma in mezzo a molte critiche, non sono mancati i commenti di sostegno degli utenti. «Grande Elon, da oggi voglio una tesla, ha scritto qualcuno». Ma Trudeau non è il primo politico finito nella lista di Musk. Insieme a lui c’è il governatore democratico della California Gavin Newsom. A causa delle restrizioni, infatti, il numero uno di Tesla aveva trasferito gli stabilimenti in Texas. Anche Joe Biden non è stato risparmiato dalle accuse, definito «un pupazzo dalla forma umana» nelle mani dei sindacati.

Il sostegno di Elon Musk alla protesta dei camionisti canadesi
Il post di Musk si inserisce nel generale sostegno del magnate alla protesta dei camionisti canadesi che hanno paralizzato Ottawa per protestare contro l’obbligo vaccinale per il farmaco anti-Covid. Sempre su Twitter aveva infatti scritto: «I camionisti dominano», salvo poi correggere il tiro con una precisazione: «Sono pro vaccino, ma contro l’obbligo di somministrazione». Ad ogni modo, già a dicembre Musk si era detto critico verso le restrizioni imposte dal governo americano per arginare la pandemia. Ora è tornato all’attacco. Nel mirino il premier canadese e la sua scelta di chiedere i poteri straordinari per fermare la protesta dei camionisti e i blocchi autostradali che paralizzano il Paese e i traffici commerciali con gli Stati Uniti. Le manifestazioni, intanto, costerebbero al Canada circa 300 milioni di dollari al giorno, mentre sono diversi sostenitori del movimento ribattezzato Freedom Convoy già arrestati. Tra loro, una delle leader, Tamara Lich. Del gruppo di chi protesta fanno parte suprematisti bianchi, islamofobi, complottisti e organizzazioni di estrema destra.
