Dottor computer

Redazione
08/07/2021

Il mega dispositivo, il più potente del Regno Unito, aiuterà i medici nella lotta a malattie come la demenza e il cancro. A lui il compito, partendo dall'analisi dei dati, di sviluppare cure più vicine alle esigenze dei singoli pazienti.

Dottor computer

Dopo Fugaku, impiegato in Giappone nella lotta al Covid, un altro supercomputer è pronto ad aiutare un sistema sanitario. La svolta high-tech, questa volta riguarda il Regno Unito e il mega-dispositivo, il più potente della nazione, verrà usato per migliorare il processo di prevenzione, diagnosi e trattamento di malattie come la demenza e il cancro, rendendolo più veloce ed economico. Battezzato Cambridge-1 è stato realizzato dalla società americana Nvidia. Costato 100 milioni di dollari, si piazza al 41esimo posto della classifica mondiale dei supercomputer più potenti del mondo. L’obiettivo è sfruttare l’intelligenza artificiale e la capacità di analisi dei big data per potenziare il settore di ricerca e dello sviluppo di farmaci e cure.

Cambridge-1, dal Regno Unito al resto del mondo

«Le scoperte sviluppate su Cambridge-1 nel Regno Unito, avranno un impatto globale», ha dichiarato Jensen Huang, fondatore e CEO di Nvidia. «Prenderà forma una ricerca innovativa in grado di avvantaggiare milioni di persone in tutto il mondo».

Non è la prima volta che il Regno Unito cerca di migliorare la propria sanità puntando forte sull’hi-tech. A Londra, per esempio, un enorme mole di dati, ricavati da documenti anonimi di medici e dall’analisi dello stile di vita di mezzo milione di britannici, è raccolta in Uk Biobank. Da qui prende il via l’attività di startup e aziende farmaceutiche che analizzano le informazioni per scoprire potenziali cure e individuare il motivo per cui alcune persone sono suscettibili a determinate malattie e, conseguentemente, personalizzare l’assistenza ai pazienti.

Come conferma il Guardian, i primi progetti di Cambridge-1 saranno realizzati in collaborazione con AstraZeneca, GSK, Guy’s and St Thomas’ NHS Foundation Trust, il King’s College di Londra e Oxford Nanopore. «L’utilizzo del supercomputer sarà fondamentale per la cura dei pazienti», ha affermato il dottor Kim Branson, capo globale della sezione intelligenza artificiale e dell’apprendimento automatico presso GSK.

Cambridge-1, nuove cure contro il cancro

Nel campo dell’oncologia, ad esempio, i farmaci sono sviluppati partendo dall’analisi del sistema immunitario del paziente. Tuttavia non è sempre chiaro quali soggetti possano trarre maggiori benefici da tali farmaci e quali invece necessitino di altre attenzioni, poiché alcune informazioni spesso sono nascoste e difficili da rintracciare. Come sottolinea ancora Branson, «Cambridge-1 potrebbe essere la chiave per analizzare i diversi set di dati, da cui ricavare un trattamento adatto alle esigenze dei singoli pazienti».


«È fantastico vederlo all’opera», ha dichiarato al magazine britannico Roel Bulthuis, membro di Inkef Capital, un fondo olandese focalizzato su tecnologia e assistenza sanitaria. «Molti sistemi sanitari europei non possono permetterselo, perché non sono così avanzati come quello inglese». Il Regno Unito, invece, grazie alla moltitudine di informazioni acquisite, ha i requisiti per sfruttare questa capacità di calcolo, oltre a un numero adeguato di medici.