Fermato alla frontiera con il Messico: dal 2016 ha trasportato 1700 rettili
Lucertole perlinate, tartarughe scatola e serpenti in via d'estinzione. Dal 2016, Jose Manuel Perez avrebbe introdotto negli Usa quasi 2 mila esemplari di rettili, molti dei quali in via d'estinzione. Ora rischia fino a 20 anni di carcere.
C’è chi spaccia droga, chi vende illegalmente armi e chi, invece, importa clandestinamente rettili. Originario della California del Sud, Jose Manuel Perez, anche noto con lo pseudonimo di Julio Rodriguez, 30 anni, è accusato di aver contrabbandato oltre 1700 serpenti, piccoli coccodrilli e lucertole perlinate (per un totale di quasi 740 mila dollari), trasferendoli da Hong Kong e dal Messico negli Stati Uniti dal 2016 fino a qualche mese fa.
Il traffico di rettili di Jose Manuel Perez, a capo di un business di famiglia
Fermato dalle pattuglie di frontiera a San Isidro, al confine tra USA e Messico, il 25 febbraio, l’uomo è stato trovato con più di 60 esemplari custoditi in una serie di sacchetti, nascosti nella giacca, nelle tasche e nella zona inguinale dei pantaloni. Tempestato di domande sugli esemplari che portava con sé, il 30enne ha cercato di convincere le autorità che fossero animali domestici di sua proprietà. Ovviamente, i suoi tentativi non sono andati a buon fine e, da allora, si in stato di fermo.

L’epilogo della vicenda è ancora lontano: secondo quanto riportato dal Guardian, infatti, l’ufficio del procuratore ha annunciato, direttamente da Los Angeles che, sulla base di nuovi indizi di colpevolezza che inchioderebbero anche la sorella, l’uomo verrà rinviato a giudizio e gli verranno riconosciuti nuovi capi d’accusa, tra i quali cospirazione, contrabbando di merci e traffico di fauna selvatica, che potrebbero fargli rischiare fino a 20 anni di reclusione. Per il momento, Perez è atteso in tribunale nella giornata di lunedì 28 marzo e, come il suo legale, ha declinato qualsiasi invito dei giornalisti a commentare il caso che lo vede coinvolto. I rettili, recuperati e messi in salvo, sono stati esaminati da uno zoologo: alcuni appartenevano a specie protette e a rischio di estinzione.

Dietro al business a gestione familiare sui rettili in via d’estinzione
L’attività di Perez e di molti altri soggetti implicati nella vicenda come intermediari è iniziata a gennaio 2016, quando hanno trasformato i social in un vero e proprio marketplace per la compravendita di animali selvatici che, spesso trafugati da riserve e parchi naturali, venivano traslati sul mercato americano senza autorizzazione. Gli esemplari, tra i quali anche le rare tartarughe scatola dello Yucatan, arrivavano direttamente a casa dell’uomo. Dapprima in Missouri, dove ha abitato fino al trasferimento in California, poi a Oxnard. Ad aiutarlo a gestire il business la sorella Stephany che, a quanto ricavato dagli inquirenti, lo avrebbe sostituito in toto da quando è finito dietro le sbarre, proseguendo gli affari che aveva lasciato aperti. Come il 30enne, anche lei è stata accusata di cospirazione e verrà processata nelle prossime settimane, col rischio di scontare fino a 5 anni di carcere.
