Dopo aver presentato il programma di Azione e Più Europa e rimarcato la sua volontà di un Draghi bis con una forte componente riformista, Carlo Calenda ha affermato che, qualora l’ex presidente della BCE non fosse disponibile a correre per Palazzo Chigi, “mi candiderei io e spiegherò come intendo governare questo paese“.
Calenda pronto a candidarsi come premier
Intervistato da SKYTG24, il politico ha ribadito che il suo obiettivo è quello di portare avanti l’agenda Draghi e che per questo non sarà disponibile a stringere alleanze con chi ha fatto cadere l’esecutivo “in un momento in cui si rischia di dare il paese ad una destra sovranista“. II riferimento è ad un possibile campo largo del centrosinistra con anche il Movimento Cinque Stelle, cosa che Azione non è disposta a fare. Calenda ha infatti rimarcato la necessità di dialogare con tutti ma senza annacquare la propria identità, motivo per cui “parleremo con tutti ma non faremo alleanze con tutti“.
E ancora: “Noi abbiamo stabilito un principio, ovvero che non candideremo nei posti di governo persone che non abbiano capacità amministrative o nel pubblico o nel privato. Per fare un lavoro complicato devi avere un’esperienza“.
Letta: “Se serve farò il front runner”
Un altra condizione che Calenda ha posto per far parte di un’eventuale alleanza con il centrosinistra è che Enrico Letta non si candidi come premier: “Per Azione e Più Europa il candidato presidente del Consiglio non può essere lui, forzare su questo punto chiuderebbe immediatamente la discussione“. Parole a cui il segretario dem ha già replicato esortando a derubricare “questa assurda discussione sulla premiership“. Se serve, ha dichiarato, assumerà comunque il ruolo di front runner della campagna elettorale con la massima determinazione. Tra il 9 e l’11 agosto, ha concluso, sarà convocata la Direzione nazionale del Partito democratico per arrivare alla chiusura delle liste elettorali.