Calcio e letteratura: cinque romanzi sul gioco più bello del mondo

Da Il capocannoniere è sempre il miglior poeta dell'anno di Gnocchi a Potevo fare il trequartista di Bianciardi, da Il Milan col sole in tasca di Pastore fino a I furiosi di Ballestrini e Le canaglie di Carotenuto: cinque romanzi sul calcio.

Calcio e letteratura: cinque romanzi sul gioco più bello del mondo

Pasolini diceva che il capocannoniere del campionato è sempre il miglior poeta della anno. E probabilmente aveva ragione, rivelando, con questa affermazione, la sua passione per il calcio, il “giuoco” più bello del mondo, e riconoscendogli un valore culturale che spesso e volentieri viene ignorato. L’importanza del campione, l’episodio che ha deciso l’esito della partita, le prestazioni straordinarie di un giocatore. Se i punti di vista del tifoso sono spesso rapportate al gioco, alla tattica, alle prestazioni delle squadre e dei calciatori, nel calcio ci sono aspetti economici, urbanistici, storici e sociologici che lo rendono un fenomeno quasi insostituibile, oltre che totalizzante, nella nostra cultura. Qui cinque libri che riassumono in maniera perfetta il connubio tra calcio e letteratura.

Calcio e letteratura: cinque romanzi sul giuoco più bello del mondo

Il capocannoniere è sempre il miglior poeta dell’anno di Alessandro Gnocchi 

Il capocannoniere è sempre il miglior poeta dell’anno, edito da Baldini+Castoldi, scritto da Alessandro Gnocchi, che ha come sottotitolo le parole “calcio e letteratura”, parte proprio dalla passione di Pasolini per il gioco del calcio per continuare illustrando gli infiniti rapporti che intellettuali, scrittori e poeti hanno avuto con questo mondo. Scopriremo quindi che Heiddeger era un’ala sinistra niente male, Deridda un centravanti fenomenale e che Camus in porta era probabilmente migliore di Gigio Donnarumma. Durante la lettura riceveremo un sfilza infinita di esempi tra libri e film all’interno dei quali calcio e arte hanno incrociato le loro strade e in particolare analizzeremo la figura di Gianni Brera, probabilmente il giornalista sportivo nella storia italiana che più si è avvicinato a uno scrittore puro, inventando uno stile successivamente imitato da molti che ha trasformato le cronache calcistiche in vera e propria letteratura. Semplicemente geniale.

cinque romanzi sul calcio
Alessandro Gnocchi, Il capocannoniere è sempre il miglior poeta dell’anno (Baldini+Castoldi).

Potevo fare il trequartista di Luciano Bianciardi 

Potevo fare il trequartista (Gog) è una esilarante raccolta degli articoli che Luciano Bianciardi scrisse per il Giorno e il Guerin Sportivo negli Anni 70. Bianciardi racconta il calcio come fosse una metafora del mondo riabilitando la cronaca sportiva a un genere di rango degno della massima serie. «Non esiste una stampa sportiva e quindi di serie B. Esiste il giornalismo e basta. La carta stampata quotidiana che si occupi di crisi sul Canale di Suez o di Milan-Cagliari non fa differenza», scriveva l’autore de La vita agra illuminando la pagina in maniera simile a come faceva, nel rettangolo di gioco, con i suoi lanci il numero 10 della Fiorentina a lui tanto caro, Giancarlo Antognoni. Da non perdere le lettere dei lettori a cui Bianciardi rispondeva settimanalmente che annoverano firme prestigiose del calibro di Gino Paoli e Vittorio Gassman.

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Potevo fare il trequartista, Luciano Bianciardi (GOG).

I furiosi di Nanni Balestrini 

I furiosi di Nanni Balestrini (Bompiani) racconta le spericolate ed elettrizzanti avventure di un gruppo di tifosi della Curva Sud del Milan e può essere considerato ancora oggi il primo romanzo italiano dedicato al fenomeno degli ultras. «Soprattutto c’è il fatto che la violenza è bella perché ce l’abbiamo nel sangue, c’è la bellezza di quando spacchi tutto è un momento che ti esalta quando vedi la fiammata o il poliziotto che scappa o quando arriva il blindato e sei in mezzo a un carosello quando senti i vetri che cadono l’odore dei lacrimogeni le fiammate delle molotov la gente che corre le urla è un attimo che sale sale sale e poi tutto esplode», scrive Balestrini, descrivendo gli impeti vitalissimi e allo stesso tempo liberatori di gruppi di giovani disperati e relegati ai margini della società. Diario collettivo di una generazione che, orfana della passione politica che aveva monopolizzato i pensieri e la vita dei fratelli maggiori, si tuffa nel tifo trasformandolo in rito ancestrale collettivo. Ambientato in una Milano flagellata dall’eroina il libro di Balestrini si impone anche come straordinario documento storico dell’epoca osservato dalla prospettiva delle temibili Brigate Rossonere degli Anni 80.

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Nanni Balestrini, I Furiosi (Bompiani).

Il Milan col sole in tasca. Gli anni 1986-1994 di Giuseppe Pastore 

Formidabile racconto della nascita di quella che poi la critica ha definito citando un coro dei tifosi “la squadra più forte che il mondo ha visto mai”, Il Milan col sole in tasca (66thand2nd) del giornalista de Il Foglio Sportivo Alessandro Pastore, è anche un ritratto sociologico del berlusconismo, qui applicato al calcio, che successivamente il nostro Paese ha visto espresso in politica. Narratore straordinario Pastore racconta in maniera irresistibile quegli anni infarcendoli di aneddoti, considerazioni, cronache passando da mille storie che si incrociano tra loro e dipingendo ritratti di personaggi unici che hanno fatto la storia del calcio italiano degli ultimi 30 anni. Da segnalare inoltre anche la splendida copertina dove appare un disegno che raffigura un abbraccio storico tra Ruud Gullit e Marco Van Basten, sul prato dell’allora stadio San Paolo di Napoli, con il centravanti che indossa l’inconsueta maglia numero 16.

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Giuseppe Pastore, Il Milan col sole in tasca (66ThA2And).

Le canaglie di Angelo Carotenuto 

Le canaglie di Angelo Carotenuto (Sellerio) è la storia di un gruppo di ragazzi, “barbarici e passionali” che negli Anni 70 a Roma formarono una delle squadre di calcio più incredibili di tutta la storia, la cosiddetta Lazio dei maledetti, che in meno di un lustro, fra l’ottobre del 1971 e il gennaio del 1977, riuscì arrivando dalla Serie B a vincere lo scudetto e ad autodistruggersi completamente. Un libro che si legge come un romanzo di avventura tra bande rivali, pistole, risse e rapine. Sullo gli anni di piombo, la strategia della tensione, l’omicidio Pasolini, le battaglie per il divorzio e l’aborto e la nascita delle Brigate Rosse. Un prezioso gioiello della letteratura sportiva capace di riassumere, attraverso la cavalcata scudetto della Lazio del 1974, un’epoca intera.

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Angelo Carotenuto, Le Canaglie (Sellerio).

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